LA STARTUP STIP VINCE “START&PULSE”: CALL4STARTUP DI AGOS E DIGITAL MAGICS

I 9 progetti finalisti hanno presentato le loro soluzioni tecnologiche innovative sulla “Customer Centricity”, per innovare processi, servizi e prodotti orientandoli alla centralità del cliente e del consumatore finale

La startup Stip – software che automatizza tutte le attività manuali del CRM per permettere alle aziende di risolvere i problemi dei clienti ovunque si trovino, da un unico pannello di gestione, e ottenere dati e metriche per migliorare le decisioni strategiche – vince START&PULSE: Call lanciata da Agos, società finanziaria leader nel credito alle famiglie presente da oltre trent’anni sul mercato italiano eDigital Magics, il più importante incubatore di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio Italiano.

L’iniziativa si inserisce all’interno di «Start & Pulse», programma europeo di Open Innovation di Crédit Agricole Consumer Finance, capogruppo di Agos. La Call4startup aveva l’obiettivo di trovare le startup, con prototipi funzionanti e MVP (Minimum Viable Product), in grado di creare innovazione di processi, prodotti e servizi nell’ottica strategica della centralità del cliente (“Customer Centricity”).

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Durante la giornata di pitch nel campus di coworking Talent Garden Milano Calabiana la giuria di START&PULSE – formata dal management di Agos e Digital Magics – ha scelto Stip come migliore startup della Call tra i 9 progetti finalisti, selezionati fra le candidature inviate a https://www.startandpulse.io/agos/.

Stip ha vinto un premio di 5.000 Euro in servizi e potrà collaborare con l’Innovation Lab di Agos, per lo sviluppo di un progetto sperimentale di Open Innovation.

I finalisti di START&PULSE sono: 1trueidCikalaDynamitickEMOJ,Let.lifeMobysignPIKKARTRed Beacon e Stip.

“La ‘Customer Centricity’ non è un semplice orientamento aziendale, ma è una vera leva di trasformazione per le aziende come Agos, in un ambito molto competitivo dove le startup nascono ‘customer centric’ – dichiara Vincent Mouveroux, Condirettore Generale e Direttore Strategia Digitale di Agos – Negli ultimi anni Agos ha puntato molto sullo sviluppo delle tecnologie innovative orientate al cliente. Lo sviluppo tecnologico e la possibilità di connettersi ovunque hanno, infatti, modificato il processo di fruizione di prodotti e servizi e, di conseguenza, anche il comportamento e le aspettative dei clienti, che diventano i veri protagonisti dell’esperienza di acquisto. In particolare, i clienti ci richiedono, sempre di più, contenuti personalizzati e soddisfazione immediata. Le interazioni vanno quindi ripensate partendo dal cliente e dalla sua esperienza con Agos”. 

“Innovare le relazioni e le connessioni con i propri clienti deve essere un driver costante che tutte le aziende devono seguire e ricercare, non solo un nuovo trend del digitale. Siamo convinti che la sinergia fra la startup vincitrice di ‘START&PULSE’ e Agos creerà nuovo valore aggiunto per entrambi – ha dichiarato Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics – Lavorare con un’azienda internazionale come Agos, molto attiva e impegnata nell’innovazione tecnologica, ed essere stati scelti come partner in Italia per questo progetto di ‘Open Innovation’, sono per noi motivi di grande orgoglio”.

Mellon – La storia dell’APP che ti fa fare affari solo con chi conosci

Mellon  è stata  tra le app consigliate da iTunes da luglio 2017: la startup italiana propone un modello di business apprezzato dagli utenti proprio per l’elevato grado di affidabilità che propone: le truffe sono a zero visto che conosci le controparti e cosa propongono.

Per conoscere meglio come ha costruito il suo successo su iTunes e come funziona l’app, ho intervistato Lorenzo Dell’Uva – co-founder e senior product manager di Mellon.

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Qual è la storia di Mellon?

Mellon nasce una idea del team di intermedia mmh una digital agency di cui sono socio e co-founder insieme a Giuseppe D’Arpino. Mellon è nato banalmente con l’intenzione di verificare una mia idea (vendere e acqusitare da persone che si conoscono è estremamente più facile ed immediato) e dalla voglia del team di misurarsi con un tema diverso (ed in parte più tecnologicamente più complesso) rispetto ai “temi” usuali per i clienti della nostra agenzia.

 Mi racconti la genesi del nome?

Mellon è un “omaggio” al Signore degli anelli 🙂
Vuol dire amici in elfico… ed ad un certo punto è la “password” per aprire una porta il cui enigma è “dite ad amici ed entrate”. Ci sembrava perfetto oltre ad essere abbastanza neutrale per coprire più mercati di lingue diverse

Da dove nasce l’attenzione per lo scambio?

Nasce, semplicemente, dall’osservare che nella vita di tutti i giorni gli amici scambiano tra loro oggetti che non usano più: comprano il telefonino di un amico appassionato, vendono o regalano il proprio Mac a qualche conoscente che deve scrivere la tesi, affittano o prestano la propria casa all’amico di un amico per il weekend. Nella vita di tutti i giorni, insomma, la nostra rete di amicizia è il primo “mercato” cui ci rivolgiamo per vendere e comprare beni usati. E’ naturale, facile, sicuro. Non a caso si dice “chiedere ad un amico”.

Quali sono le caratteristiche principali dell’applicazione?

Mellon è un mercatino di annunci di compravendita usato, affitti e lavoro. Dal punto di vista funzionale offre tutte le “classiche” feature che ci si aspetta da una app per pubblicare annunci in modo facile e veloce.La sua caratteristica unica (non conosco competitor che facciano la stessa cosa) è quella di “limitare” il mercato (ovvero la visibilità degli annunci che si pubblicano) esclusivamente ai propri contatti (amici di facebook e/o della rubrica telefonica) ed agli amici degli amici.
In questo modo chiunque veda l’annuncio oppure con chiunque si entri contatto è sempre una persona che già si conosce direttamente o al massimo tramite un amico / contatto in comune. Questo garantisce, in pratica, un mercato sempre sicuro e privo di brutte sorprese o truffe di qualche tipo.
Si potrebbe pensare che si tratti di un mercato molto piccolo, In realtà un utente “medio” con 250 contatti può raggiungere un potenziale mercato di oltre 60.000 persone. Non un numero enorme (se pensiamo ad ebay per intenderci) ma sufficientemente grande per vendere una bici o acquistare un portatile usato “sicuro”.
Altre funzionalità che i nostri utenti apprezzano ed usano molto sono: la traduzione automatica del proprio annuncio nelle tre lingue supportate (inglese, italiano e spagnolo)…. del resto gli amici degli amici sono spesso sparsi nel mondo e la possibilità di pubblicare l’annuncio direttamente su facebook anche auto-generando una GIF animata.

Quanto vale il mercato (Italia ed estero)?

Il mercato mondiale della sharing economy è un mercato enorme ed è costantemente in crescita. Negli ultimi anni è stato valutato pari ad oltre 15 miliardi di dollari e si stima possa arrivare oltre i 300 miliardi entro il 2025. Non è un caso che i maggiori player del settore siano tutti oggetto dell’attenzione degli investitori internazionali. L’italianissima Depop ha da poco raccolto (altri)  20 milioni di dollari per espandersi negli USA. Let go, una delle app-mercatino più popolari specie in USA,  ha annunciato solo l’anno scorso di aver raccolto ulteriori 100 milioni di dollari ad una valutazione di oltre 1.2 miliardi di dollari.

Qual è lo stato dell’arte oggi e quali i passi futuri ?

Abbiamo da poco rilasciato una nuova versione 2.5 nella quale abbiamo ulteriormente snellito e semplificato l’utilizzo della app e della sua UI. E ne siamo super orgogliosi. Inoltre abbiamo approcciato per la prima volta anche l’Amazon AppStore nel costante tentativo di allargare la nostra user base. L’app si affianca a quella per iPhone / iPad (spesso segnalata da Apple tra le app da non perdere nelle sue raccolte su App Store Italia) ed Android.
Per il futuro stiamo sperimentando la possibilità di allargare il mercatino sicuro di Mellon a gruppi chiusi di persone che sono già collegate tra loro oltre i tradizionali social. Speriamo di avere news a riguardo quanto prima 🙂

In questo momento cosa cercate in termini di funding?

Al momento Mellon è completamente self-funded. L’idea iniziale era quella di testare il mercato, valutarne le potenzialità e la “risposta” ad un modello un po’ diverso di mercatino dell’usato. Siamo super soddisfatti del risultato fin qui ottenuto con le sole nostre forze contro “colossi” super finanziati. In questo momento quindi stiamo valutando diverse opportunità di accelerazione e siamo alla ricerca di un primo round di finanziamento che ci permetterebbe di focalizzarci ed accelerare sulla customer acquisition.


Lorenzo dell’Uva è nato a Napoli e da sempre si occupa di informatica e nuove tecnologie. 
E’ co-founder di mellon, socio e senior product manager di intermedia mmh. Si è occupato per moltissimi anni del binomio bambini e nuove tecnologie.Vive tra Bologna e New York e quando non è seduto davanti al suo Mac lo si può trovare in giro per il mondo con la sua macchina fotografica al collo oppure con le scarpe da running ai piedi ad allenarsi per qualche maratona. 

Huawei conferma l’impegno a investire nei giovani talenti italiani e lancia la quinta edizione di Seeds for the Future

Al via le iscrizioni al programma annuale di formazione promosso da Huawei, MIUR e MISE che porterà 10 studenti italiani in Cina

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Riparte “Seeds for the Future”, il programma annuale di formazione, giunto alla sua quinta edizione, promosso e finanziato da Huawei, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Il progetto, che rientra nel quadro di iniziative messe in campo da Huawei per la valorizzazione dei giovani talenti italiani e la creazione di opportunità di incontro fra mondo del lavoro e università, si colloca all’interno dei piani di investimento in innovazione dell’azienda che da anni destina tra il 10% e il 15% del proprio fatturato globale alla Ricerca e Sviluppo, raggiungendo nel 2016 gli 11  miliardi di dollari.

Il prossimo aprile, grazie all’accordo sottoscritto nel giugno 2015 con il MIUR e il MISE, 10 fra i migliori laureandi italiani, con un percorso di studio focalizzato su tecnologia e innovazione, partiranno per un soggiorno di due settimane presso le sedi di Huawei in Cina dove verrà loro offerto un ampio portafoglio di programmi di formazione: lezioni in classe, esercitazioni pratiche, formazione multimediale e simulazioni di problem solving. Al rientro in Italia gli studenti parteciperanno a ulteriori attività di approfondimento sui temi affrontati nel corso del tirocinio e avranno l’opportunità di sostenere un colloquio conoscitivo con il dipartimento Risorse Umane di Huawei Italia.

Sul sito www.seedsforthefuture.it dedicato all’iniziativa saranno pubblicati i profili degli studenti selezionati che durante il loro soggiorno in Cina potranno condividere i momenti più belli della loro esperienza. Tutte le news saranno disponibili in home page.

Per inoltrare la propria candidatura: http://www.seedsforthefuture.it/invio-candidatura/

Per ulteriori informazioni: www.seedsforthefuture.it

#STARTUPDAY PER IL 4 MARZO METTETE IL FUTURO NEI VOSTRI PROGRAMMI I NUMERI DELLE SCALEUP ITALIANE E LE RICETTE PER INNOVARE

Agi riunisce a Roma il mondo dell’innovazione italiana

I protagonisti del mondo italiano delle startup riuniti a Roma per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico e a tutte le forze politiche un Piano Nazionale per l’Innovazione.

 All’incontro la presentazione del SEP Monitor “Scaleup Italy” realizzato da Mind the Bridge e Startup Europe Partnership e delle linee guida indicate dagli investitori e imprenditori italiani del mondo dell’innovazione per portare l’Italia nel futuro.

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Nel giorno in cui parte formalmente la campagna elettorale per le elezioni politiche Agi – Agenzia Italia riunisce a Roma i principali protagonisti del mondo italiano delle startup e della politica per sottolineare l’urgenza di un intervento deciso e chiedere di mettere l’innovazione e il futuro al centro dei programmi dei partiti.

Lunedì 5 febbraio dalle ore 11 alle 14 nel Tempio di Adriano di Roma (Piazza di Pietra) e in diretta web su Agi.it #StartupDay: mettete il futuro nei vostri programmi. Ad aprire l’incontro la presentazione del SEP Monitor Scaleup Italy realizzato dall’organizzazione internazionale Mind the Bridge nell’ambito dell’iniziativa Startup Europe Partnership della Commissione Europea che si propone di sostenere la crescita delle migliori startup europee anche attraverso le grandi aziende e le principali borse. Scarica qui lo Startup Europe Partnership Monitor.

A tracciare le linee guida per portare l’Italia nel futuro gli investitori, imprenditori ed esperti del mondo italiano delle startup e del venture capital, riuniti nell’ambito di una round table moderata dal direttore di Agi Riccardo Luna: un Piano Nazionale per l’Innovazione per indicare al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e a tutte le forze politiche le strade da seguire negli anni a venire.

Ecosistema startup, gli investimenti in Italia e in Europa

Sono passati 6 anni da quando nell’aprile 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico, accogliendo i suggerimenti di una task force di 12 esperti, diede il via alla costruzione in Italia dell’ecosistema delle startup. Dall’inserimento con il Decreto Crescita 2.0 nell’ordinamento giuridico italiano della definizione di nuova impresa innovativa ad alto valore tecnologico, la startup innovativa, qualche tratto di strada è stato fatto. Ma non è abbastanza.

Nel 2017 sono stati investiti 110,8 milioni in startup italiane, 68 milioni in meno rispetto ai 178 milioni del 2016 (-39%). È la prima volta negli ultimi tre anni che si assiste ad un’inversione di marcia rispetto alla crescita degli investimenti in neo imprese innovative. Il primo dato disponibile sugli investimenti in venture capital è del 2012, e con questo dato l’Italia del 2017 ha investito esattamente gli stessi soldi che cinque anni fa. Il mercato del venture capital e dei finanziamenti in startup rimane quindi uno dei principali problemi dell’ecosistema dell’innovazione italiana. Le oltre 10mila startup italiane non trovano finanziatori. E i cento milioni investiti negli ultimi 12 mesi portano l’Italia ad un abisso di distanza rispetto ai principali paesi europei, con Francia, Germania e Regno Unito che investono oramai stabilmente cifre superiori ai due miliardi di euro ogni anno.

“L’Italia presenta una situazione di ritardo drammatico rispetto agli altri paesi europei: è all’undicesimo posto per numero di scaleup e capitale raccolto, con Gran Bretagna, Francia e Germania praticamente irraggiungibili – sottolinea Alberto Onetti, chairman di Mind the Bridge – E l’aspetto preoccupante è che, nonostante il ritardo, continui a viaggiare a passo lento, investendo in innovazione importi trascurabili. Questo Report, oltre a lanciare un grido di allarme, intende comprendere e spiegare le ragioni del gap esistente tra l’Italia e gli altri Paesi al di là delle mere cifre, così come evidenziare i passi in avanti registrati negli ultimissimi anni. Nonostante l’Italia sembri navigare a vista, ci sono difatti energia e passione cui bisogna dare le ali”.

“Il rapporto SEP mostra l’enorme ritardo che caratterizza il nostro Paese per quanto riguarda l’ecosistema delle startup, nonostante i grandi sforzi fatti negli ultimi anni, soprattutto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico – racconta il direttore di Agi Riccardo Luna – Questo tavolo, quindi, vuole essere allo stesso tempo un momento di speranza per il nostro Paese nonché un incontro dal quale uscire con le idee chiare su cosa dovrà fare l’Italia nei prossimi anni per colmare il più possibile il gap che ci separa dagli altri Paesi europei. Non si riparte senza un decisivo contributo strategico di investimenti pubblici in innovazione, meno annunci e più fatti concreti. Questa dell’innovazione è una vera emergenza nazionale”.

Come evidenzia l’indagine Agi/CENSISLa Cultura dellInnovazione”, raccontata dal Segretario Generale del CENSIS Giorgio De Rita, per fronteggiare il problema della disoccupazione giovanile gli italiani, e le giovani generazioni soprattutto, richiedono uno scatto di protagonismo ed un impegno diretto molto concreto dei soggetti pubblici con poteri decisionali, soprattutto attraverso il sostegno alle forme più avanzate di imprenditoria giovanile, le start up innovative (27,9%).

Il mondo dell’innovazione riunito per #StartupDay

Presenti all’incontro: Andrea Ciampalini, Direttore Generale Lazio Innova; Andrea Di Camillo, Managing Partner P101; Antonio Falcone, AD Principia SGR; Augusto Coppola, Managing Director Acceleration Programs LVenture Group Spa; Carlo Mammola, AD Fondo Italiano; Aurelio Mezzotero, Managing Director Italian Angels for Growth; Chiara Russo, AD Codemotion;  Claudio Giuliano, Managing Director Innogest SGR; Cosimo Palmisano, Co-founder Decisyon; Davide Dattoli, AD Talent Garden; Diva Tommei, AD Solenica; Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia; Fabio Gallia, AD e Direttore Generale Cassa Depositi e Prestiti (CDP); Fabio Mondini, Venture Partner Idinvest Partners; Fausto Boni, General Partner 360 Capital Partners; Francesco Nazari, AD CharityStars; Franco Petrucci, Founder & CTO Decisyon; Giancarlo Rocchietti, Presidente Club degli Investitori; Gianluca Dettori, Executive Chaiman Primomiglio SGR; Giovanni De Caro, Strategic portfolio manager di Esense Ventures; Giovanni De Lisi, AD Greenrail Srl; Layla Pavone, Chief Innovation Marketing Digital Magics; Leone Pattofatto, Chief Strategy Equity Officer Cassa Depositi e Prestiti (CDP); Luigi Capello, AD LVenture Group Spa e Founder Luiss Enlabs; Marco Bicocchi Pichi, Presidente Italia Startup; Marco Cantamessa, Professore Innovation Management and Product Development Politecnico di Torino; Marco Gay, AD Digital Magics; Marco Trombetti, Co-Founder Pi Campus;  Massimiliano Magrini, Managing Partner United Ventures; Mario Mariani, Managing Partner The Net Value; Mauro Del Rio, Presidente Docomo Digital; Paolo Barberis, Founder Nana Bianca; Paolo Cellini, Professore Economia Digitale Università Luiss; Raffaele Mauro, Managing Director Endeavor; Renato Soru, Founder Tiscali; Riccardo Donadon, AD & Chairman H-Farm; Roberto Magnifico, Partner LVenture Group Spa; Salvo Mizzi, General Partner Principia SGR; Stefano Firpo, Direttore Generale Direzione Generale per la politica industriale, competitività e le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico; Stefano Scalera, Consigliere del Ministro dell’Economia per l’attrazione degli investimenti esteri in Italia.

Ad ascoltare le proposte degli imprenditori: l’Onorevole Sergio Boccadutri, Coordinatore Area Innovazione del Partito Democratico; l’Onorevole Laura Castelli, Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione del Movimento 5 Stelle; l’Onorevole Antonio Palmieri, Responsabile Internet e Nuove Tecnologie di Forza Italia; e Armando Siri, Responsabile Economico e Formazione Lega Nord.

OPEN INNOVATION – UNILEVER E PEEKABOO PREMIANO COZEAT

UNILEVER E PEEKABOO PREMIANO COZEAT – The cozy breakfast,

PROGETTO VINCITORE DEL LEAN STARTUP PROGRAM

 

Il progetto COZEAT – The cozy breakfast ha vinto l’edizione speciale del Lean Start Up Program, il corso di formazione leader in Italia per creare una startup e validare il modello di business sul mercato che Peekaboo, pre-acceleratore di impresa di Roma, ha organizzato per Unilever Italia e che ha preso il via nella sede romana dell’azienda lo scorso 20 novembre.

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“Questo progetto ha per protagonisti i giovani e le loro idee più innovative, che da sempre rappresentano il futuro della nostra azienda e l’investimento più sicuro su cui puntiamo” – afferma Gianfranco Chimirri, Responsabile HR di Unilever Italia – “In particolare, il team vincitore individua un segmento in crescita nel mercato delle strutture ricettive complementari, il delivery breakfast. Abbiamo premiato un progetto che intercetta un bisogno oggi non soddisfatto cui risponde in modo innovativo e concreto. In Unilever crediamo fortemente nell’apporto generato dall’incontro virtuoso tra innovazione e giovani talenti esterni all’azienda e, insieme a Peekaboo, abbiamo avuto l’opportunità di uscire dagli uffici e raggiungere una reattività senza pari nello sviluppo di nuovi progetti che possano incrementare crescita, competitività e fiducia tra i consumatori. Sono convinto che nella convergenza tra i talenti interni e quelli esterni, nella contaminazione tra le capabilities Unilever e quelle presenti nell’Open talent economy e nell’apertura dell’organizzazione a nuovi modi di lavorare risieda la chiave per il successo in un business che si evolve in maniera costante”.

 L’idea vincitrice prevede la realizzazione di una piattaforma di delivery delle colazioni dai migliori bar sino alle strutture ricettive partner: COZEAT – The cozy breakfast risponde al bisogno degli host che affittano appartamenti ma non possono offrire la colazione ai propri ospiti a causa di vincoli normativi, lasciando un vuoto primario per chi vive l’esperienza vacanza.

DIGITAL MAGICS ENTRA NEL CAPITALE SOCIALE DELLA STARTUP TWO HUNDRED

La prima campagna in collaborazione fra la startup FinTech e l’incubatore quotato in Borsa è quella di WeBeers, e-commerce delle birre artigianali, che raggiunge il primo traguardo raccogliendo adesioni per 250.000 Euro

TWO HUNDRED ha chiuso recentemente un round di investimento di 300.000 Euro e da fine 2015 ha raccolto oltre 1,5 milioni di Euro con le sue campagne sulla piattaforma

Digital Magics, business incubator quotato su AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM), entra nel capitale sociale della startup innovativa TWO HUNDREDportale di equity crowdfunding, autorizzato da Consob, che permette a chiunque di investire facilmente in aziende private non quotate.

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Oltre ad affiancare i fondatori con i propri servizi di incubazione per la crescita della società, Digital Magics con TWO HUNDRED aggiunge un ulteriore asset strategico per favorire il finanziamento e lo sviluppo delle startup e PMI digitali italiane. La prima collaborazione è la campagna della startup di Digital Magics WeBeers, e-commerce per scoprire le migliori birre artigianali, che ha raccolto adesioni per 250.000 Euro raggiungendo l’obiettivo minimo della raccolta fondi, che proseguirà fino al 31 dicembre:https://200crowd.com/V2/IT/Campaign/details/webeers

Fondata nel 2013 da Matteo Masserdotti (CEO) e Carlo Saccone (CTO) come Tip Ventures, la startup FinTech ha recentemente effettuato un rebranding con il nuovo brand 200 Crowd, e ha chiuso un round di investimento di 300.000 Euro, a cui hanno partecipato importanti business angel, investitori privati e l’incubatore certificato Digital Magics.

Da fine 2015 TWO HUNDRED ha raccolto con le sue campagne oltre 1,5 milioni di Euro – tra cui quelle di BIOGENERA, PMI innovativa che opera nel settore delle biotecnologie farmaceutiche, e di Glassup, startup specializzata nella fabbricazione di smartglasses per la realtà aumentata. Nel 2017 TWO HUNDRED ha registrato il +300% del numero di iscritti al sito e il +350% di investitori attivi.

Il portale di equity crowdfunding www.200crowd.com favorisce l’incontro di investitori professionali, qualificati, retail, business angel e venture capital con aziende non quotate, startup e PMI innovative o piccole medie imprese, garantendo massima trasparenza e velocità grazie a un algoritmo proprietario, qualitativo e quantitativo, che fornisce una valutazione preliminare sulle informazioni del business, manageriali e finanziarie delle società che si candidano per la ricerca di capitali su TWO HUNDRED.

L’obiettivo di TWO HUNDRED è costruire round di investimento strutturati, offrendo agli investitori la possibilità di co-investire nell’innovazione italiana, diversificando il proprio portfolio e favorendo la nascita e la crescita di neoimprese digitali.

L’equity crowdfunding – strumento alternativo per finanziare la crescita di una società tramite la campagna di raccolta fondi online, con una durata e un obiettivo – in Italiaha raggiunto oltre 18 milioni di Euro di capitale di rischio raccolto dall’avvio della legge del 2013, con un tasso di successo del 60% delle campagne e ha registrato unacrescita del 152% nel 2017 rispetto al 2016 (Fonte: Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, novembre 2017).

Matteo Masserdotti, Fondatore e CEO di TWO HUNDRED, ha dichiarato: “L’equity crowdfunding in Italia sta dando ottimi risultati, ma dobbiamo lavorare insieme per garantire la massima professionalità agli investitori, che hanno oggi meno esperienza nel valutare e seguire queste aziende. Sappiamo che il mercato dell’investimento in capitale di rischio in Italia è solo all’inizio e siamo anche coscienti che questo tipo di investimenti è sempre più alla portata di tutti e l’interesse in forte aumento. Grazie alla partnership strategica con Digital Magics lavoreremo per creare un mercato più professionale e liquido per tutti”. 

Gabriele Ronchini, Fondatore e Amministratore Delegato di Digital Magics, dichiara: “Dopo aver lanciato MAGIC WAND, il primo acceleratore FinTech e InsurTech in Italia con 10 importanti operatori del mercato, continuiamo a investire nel settore della finanza, che è in evoluzione a livello mondiale grazie al digitale. Siamo doppiamente soddisfatti di dare il benvenuto a Matteo, Carlo e il loro team nella nostra squadra e di cominciare questa collaborazione con il raggiungimento per la nostra partecipata WeBeers del primo obiettivo della raccolta fondi. TWO HUNDRED non è solo una nostra partecipata, ma diventa un vero e proprio partner per il nostro portfolio e per l’innovazione in Italia”.

CONFCOMMERCIO PREMIA L’INNOVAZIONE NEL TERZIARIO

Il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi 2017, organizzato in collaborazione con la Fondazione COTEC (Fondazione per l’innovazione tecnologica) e giunto alla sua nona edizione, intende valorizzare e sostenere le migliori capacità innovative e creative di aziende al fine di favorire la crescita della cultura dell’innovazione del Paese. Stamattina si è svolta la cerimonia di premiazione in Confcommercio.

Le sei imprese vincitrici, insieme alle quattro menzionate, sono state premiate dal Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, che ha dichiarato: “Dal 2009 ad oggi, siamo orgogliosi delle imprese che anno dopo anno crescono e fanno crescere questo premio. Le idee premiate sono molto diverse tra loro, ma sono espressione del nostro modo di vedere l’innovazione con semplicità e armonia”. 

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I vincitori per l’anno 2017 nelle categorie di premio previste da Confcommercio.

Per il Commercio:

·         Lago Spa per il progetto “Lago Design Network”, una formula di retail che estende la rete commerciale coinvolgendo, anche attraverso l’uso del web, clienti business quali negozi, musei, ristoranti e alberghi che utilizzano complementi di arredo Lago come showroom/dimostratori e business partner, puntando sulla filosofia dell’home feeling.

·         Lanieri Srl per il progetto “Lanieri”, un e-commerce  specializzato sulla moda  maschile, integrato con atelier fisici (anche in formula temporary) in un’ottica multicanale, che permette la configurazione personalizzata di capi sartoriali solo made in Italy consegnando in oltre 50 paesi.

 

Per il Turismo:

·    Viniexport Srl per il progetto “Viniexport”, una piattaforma B2B di commercio online di vini basata sul meccanismo dell’asta competitiva con un portafoglio di 5mila etichette e 200milioni di bottiglie, per promuovere territori e piccole produzioni vitivinicole italiane.

·         StayDo Srls per il progetto “StayDo”, una piattaforma B2B2C per promuovere destinazioni turistiche meno commerciali e allungare il tempo medio di soggiorno che consente ai clienti di scegliere la meta turistica in base alla tipologia di esperienza di visita che decidono di fare.

 

Per l’ICT nei Servizi:

·         Satispay Spa per il progetto “Satispay Business”, App di mobile payment per micro-pagamenti anche online, alternativa al circuito delle carte di credito/debito, che permette ai piccoli operatori commerciali di abbattere notevolmente le commissioni.  

 

Per il Service Design:

·         Edisonweb Srl per il progetto “MVMANT Smart MObility”, APP di servizio di mobilità intelligente in modalità condivisa e disponibile su chiamata già sperimentato a Ragusa e Mestre, che integra i BID DATA del trasporto pubblico e ottimizza l’occupazione a bordo dei veicoli e la dislocazione sui punti di carico.   

 

I vincitori di ciascuna categoria riceveranno una onorificenza che sarà consegnata il 18 dicembre prossimo a Montecitorio dalla Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini.

 

La giuria del Premio ha, inoltre, riconosciuto la menzione di merito alle seguenti imprese:

·         Hic Mobile Srl per il progetto “AdMove.com”, piattaforma digitale che, attraverso algoritmi di analisi predittiva, consente ai piccoli esercizi commerciali di creare autonomamente campagne di local mobile advertising per ottimizzare attività di marketing personalizzato sul web e sui social. 

·         Fit For Lady International Srl per il progetto “Fitforlady – La palestra woman friendly”, nuovo concept di centro fitness dedicato esclusivamente alle donne in età pre e post parto, donne con bambini piccoli e donne over 50, integrato con servizi e spazi per l’infanzia.  

·         Xoko Srl per il progetto “Hotel Brand”, un sistema di business intelligence per strutture ricettivo-alberghiere che permette di effettuare, attraverso un algoritmo proprietario, la sentimental analysis dei clienti e la brand reputation di una struttura alberghiera, per la corretta definizione delle tariffe rispetto ai propri competitor. 

·         ProntoPro Srl per il progetto “ProntoPro.it”, marketplace che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigiano su circa 430 categorie di servizi, con risultati molto significativi in termini di clienti e professionisti in rete.

Exit per P101 Ventures: la partecipata Octorate (prima soluzione allone per hotel, B&B e vacation rental) acquisita da Gruppo Dylog Italia SpA

 

Exit per P101 Ventures:

la partecipata Octorate (prima soluzione all-in-one per hotel, B&B e vacation rental)

acquisita da Gruppo Dylog Italia SpA

 

Octorate, la prima start-up italiana specializzata in soluzioni All-in-One per hotel, B&B e strutture ricettive, viene ceduta all’interno di un accordo siglato da P101 Ventures, il fondo di venture capital specializzato in investimenti in società digital e technology driven, e il Gruppo Dylog Italia SpA, leader nazionale di sviluppo e distribuzione di applicazioni software.

 

L’operazione rappresenta per i soci investitori di P101 Ventures una exit a circa due anni di distanza dall’investimento iniziale nel capitale della start-up. Un risultato significativo se si pensa che l’Italia, in termini di exit e IPO, è classificata all’8° posto sui 15 Paesi che dal 2010 al 2017 hanno avuto una maggiore attività in questo senso.[1]

 

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Per il Gruppo Dylog SpA, tra i principali player ICT del mercato nazionale con circa 60mila clienti in Italia e all’estero, l’ingresso nel gruppo della cloud computing company amplia e integra l’offerta e testimonia la volontà di proseguire nel processo di rafforzamento della propria posizione di eccellenza tecnologica nel settore dell’hospitality e di internazionalizzazione dei propri servizi.

 

A settembre del 2015, Octorate è entrata nel portafoglio di P101 con un round di 500.000 euro e in soli due anni ha registrato una rapida crescita, acquisendo clienti in oltre 50 paesi in tutto il mondo e diventando un punto di riferimento in Italia e in Europa. Octorate è tra le soluzioni tecnologiche più complete e versatili disponibili sul mercato, grazie anche a partnership consolidate con protagonisti del settore come Booking.com, Expedia, Google, TripAdvisor e oltre 120 canali di vendita e distribuzione online, tra cui OTA, Metasearch e GDS.

 

L’operazione fornisce alla start-up la possibilità di implementare l’ulteriore sviluppo della piattaforma all’interno di un gruppo a forte connotazione industriale, al fine di accrescere la propria posizione di leadership in Italia e all’estero, offrendo una soluzione tecnologica sempre più in linea con le esigenze del settore. Il fondatore e CEO di Octorate Fabrizio Scuppa rimarrà alla guida operativa della società, condividendo con il Gruppo Dylog Italia Spa un piano di crescita su scala globale.

 

Ad esprimere la propria soddisfazione per l’operazione è l’Ing. Daria Ocleppo, Direttore del mercato Ho.Re.Ca del Gruppo Dylog Italia SpA: “L’investimento effettuato garantisce di completare, rafforzare e integrare un’offerta già ampia e importante di servizi IT per il mondo dell’hospitality. L’operazione s’inserisce nel solco della nostra strategia, che mira a offrire alla clientela tutti i vantaggi di soluzioni caratterizzate da qualità, affidabilità e semplicità d’uso. Obiettivi che potremo perseguire con Octorate, con cui condividiamo la passione per l’innovazione e la proposizione di servizi all’avanguardia in un mercato in continua evoluzione.”

 

“L’investimento di P101 ci ha permesso di sviluppare una tecnologia all’avanguardia,” aggiunge Fabrizio Scuppa, CEO e Founder di Octorate. “L’integrazione di una società giovane e dinamica con un gruppo a forte connotazione industriale come Dylog rappresenta una grande opportunità. La significativa presenza sui mercati nazionali e internazionali e un portafoglio di offerta arricchito dallo sviluppo congiunto potranno generare enormi vantaggi, che incideranno sulla capacità competitiva del Gruppo.”

 

Giuseppe Donvito, Partner di P101 che ha seguito l’operazione, sottolinea che “nel tempo, anche grazie alla costruttiva collaborazione fra P101 e Octorate, quest’ultima è divenuta una delle migliori soluzioni Hotel SaaS (Software as a Service) sul mercato” e “l’exit rappresenta anche un caso di successo virtuoso di innovazione che ha visto una corporate affermata acquisire una società nel portafoglio di un fondo di Venture Capital.”

 

Informazioni su P101

P101 è un fondo di venture capital specializzato in investimenti in società digital e technology driven. Nato nel 2013, con una dotazione corrente di quasi 70 milioni di euro e 26 società in portafoglio, P101 si distingue per la capacità di mettere a disposizione degli imprenditori di nuova generazione, oltre a risorse economiche, anche competenze e servizi necessari a dare impulso alla crescita delle aziende. Il fondo, promosso da Andrea Di Camillo – 15 anni di esperienza nel venture capital e tra i fondatori di Banzai e Vitaminic – e partecipato da Azimut, Fondo Italiano di Investimento e European Investment Fund, collabora con i maggiori acceleratori privati, tra cui HFarm, Nana Bianca, Boox e Club Italia Investimenti. Tra le partecipate: Borsa del Credito, Cortilia, Tannico, Musement e MusixMatch. Le società partecipate da P101 occupano oggi complessivamente oltre 500 risorse e generano un fatturato in costante crescita e già oggi superiore agli 80M annui. P101 prende il nome dal primo personal computer prodotto da Olivetti, negli anni ’60, esempio di innovazione italiana che ha lasciato il segno nella storia della tecnologia digitale.

 

Informazioni su Octorate

Octorate offre un servizio Cloud All-in-one per gestire le prenotazioni, la fatturazione e le attività quotidiane di alberghi e strutture turistiche. L’obiettivo di Octorate è rendere albergatori e proprietari maggiormente autonomi ed efficienti. In oltre 50 paesi in tutto il mondo, strutture ricettive grandi e piccole utilizzano la tecnologia Octorate per le prenotazioni online delle loro proprietà, per un giro d’affari di oltre 700 milioni di euro.

 

Informazioni su Dylog Italia SpA

Innovazione, ricerca e attenzione alla qualità hanno portato Dylog ad essere uno dei leader nazionali nel settore dell’Information Technology. Da oltre trentacinque anni, Dylog significa serietà, qualità, affidabilità. La capacità di anticipare le esigenze del mercato fa di Dylog un solido punto di riferimento ed un partner insostituibile per migliaia di aziende e di liberi professionisti, in grado di offrire valore aggiunto alle loro attività. La solidità e la concretezza che contraddistinguono Dylog, l’hanno portata ad acquisire e integrare altre aziende leader tra cui il Gruppo Buffetti SpA. Dylog, tramite l’Hi-Tech Department è anche uno dei principali player mondiali del controllo qualità non distruttivo, tramite visione a raggi X, nelle industrie alimentari e farmaceutiche.

 


[1] Dati tratti da “Startup M&As report 2017” della Fondazione “Mind the Bridge” su dati forniti da Crunchbase

 

La startup hi-tech OCORE trionfa al Premio Nazionale Innovazione

LA STARTUP HI-TECH CHE INNOVA L’INDUSTRIA 4.0 TRIONFA AL PNI


La prima barca a vela da competizione altamente resistente e performante completamente stampata in 3D con processi innovativi: la sfida imprenditoriale della startup siciliana Ocore vince il Premio Nazionale Innovazione

A lei il premio della categoria Industrial e il premio dei premi conferiti da FS Italiane, main partner della 15esima edizione del Premio

Costruire la prima barca a vela da competizione completamente stampata in 3D con processi innovativi e materiali altamente resistenti e performanti. Da qui è partita la sfida di Ocore, startup palermitana fondata da due ingegneri e un architetto navale, che osservando la natura hanno sviluppato una nuova tecnologia di stampa robotica 3D che consente di ottenere strutture di grandi dimensioni al contempo leggere e dalle grandi prestazioni.

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La vittoria al PNI 2017
L’idea di Ocore ha trionfato al PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione, promosso dalla rete nazionale degli incubatori di impresa universitari (PNICube) con la co-partecipazione di FS Italiane per far emergere i migliori progetti d’impresa ad alto contenuto tecnologico nati nelle università e nei centri di ricerca d’Italia. Sessantacinque le startup finaliste, selezionate tra le 1.031 idee d’impresa che hanno partecipato alle 17 StartCup regionali, che si sono sfidate ieri pomeriggio a Napoli nel Complesso Universitario Federico II di San Giovanni a Teduccio per aggiudicarsi i 4 premi settoriali di 25mila euro nelle categorie Life Sciences, Cleantech & Energy, Industrial, ICT e il titolo di vincitore assoluto del PNI 2017. FS Italiane ha sostenuto con un riconoscimento di 25mila euro il miglior progetto di impresa della categoria Industrial e con un premio di altri 25mila euro da investire nelle proprie attività hi-tech il campione assoluto del PNI. La business idea di Ocore, startup incubata presso il Consorzio Arca di Palermo, si è aggiudicata entrambi i premi.

L’innovazione di Ocore
Osservando la natura Daniele Cevola, Francesco Belvisi e Mariga Perlongo hanno sviluppato e brevettato una nuova strategia di deposizione del materiale che sfruttando un algoritmo ispirato ai frattali e utilizzando polimeri avanzati rinforzati con fibre di carbonio permette di realizzare strutture ad altissime prestazioni, più forti, più durevoli e allo stesso tempo più leggere. Da tavole da surf a strutture di grandi yacht interamente costruite attraverso il primo robot di stampa 3D ad alte prestazioni, senza modelli e stampi, superando i problemi della stampa 3D tradizionale. La nautica è stato il settore scelto per mettersi alla prova e vincere la sfida ma le applicazioni sono innumerevoli in tutti quei settori che richiedono il massimo di prestazioni e leggerezza.


FS Italiane è una delle più grandi realtà industriali d’Italia. Conta circa 74.200 donne e uomini (di cui quasi 7.000 all’estero), oltre 8mila treni ogni giorno e 250mila bus/chilometro. FS Italiane trasporta in un anno circa 750 milioni di passeggeri su ferro (600 in Italia, 150 all’estero), 290 milioni su gomma (160 milioni in Italia, 130 all’estero), e 50 milioni di tonnellate di merci. Il network ferroviario è di oltre 24mila chilometri di rete, di cui 1.350 dedicati ai servizi alta velocità.

PNICube è l’Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition regionali, denominate StartCup. Nata nel 2004, ha lo scopo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza generate dal mondo accademico. Oggi PNICube conta 46 associati tra Università e incubatori accademici e 17 StartCup attive.

Growth Hacking – Intervista a Raffaele Gaito

Quando ho conosciuto Raffaele era un giovanisismo startupper, fondatore insieme ad altri amici di Mangatar, nel corso degli anni poi ha lasciato quell’avventura per  diventare un Guru moderno specializzato in Growth Hacking e temi digitali.

Ecco l’intervista realizzata con Raffaele.

Anni fa si parlava di exit, di pivoting oggi invece tutti parlano di growth hacking? Cosa è?

In giro troverai decine di definizioni del Growth Hacking. Io personalmente lo definisco come una disciplina che mette insieme marketing, analisi dei dati e sviluppo del prodotto.
È una metodologia nata negli USA nel 2010 e che negli ultimi 3-4 anni è arrivata anche in Italia, ecco perché ne sentiamo parlare tanto.
È un mindset nel quale viene messo al centro di tutta la strategia la crescita e per fare ciò si procede con un metodo quasi scientifico basato su esperimenti e la cosa più importante di tutte per un imprenditore: i dati!
Per far capire velocemente di cosa si tratta ai miei clienti e ai miei studenti ripeto sempre questa frase: con il growth hacking il mio obiettivo è farti capire che prodotto e marketing non sono due cose separate (ma viaggiano di pari passo) e che nel business puoi fidarti di una sola cosa, i dati.

Quanto conta la “tecnica” e quanto altro?

Il growth hacking è un processo. Ciò significa che non è una formula magica e non è un approccio universale per risolvere i problemi. Anzi, è tutt’altro che “cool” e “sexy”, bisogna sporcarsi tanto le mani (sia sul prodotto che sul marketing) e passare tanto tempo sui numeri (leggi analytics ed excel).
In un contesto del genere la tecnica ha un’importanza minima, è un mezzo come un altro per raggiungere un obiettivo.
Anzi, più leggo in giro post con titoloni acchiappa click che si concentrano sulla tecnica e più cerco di riportare l’attenzione alle cose importanti: lo studio, la sperimentazione, il processo, il mindset, la multidisciplinarietà.
Siamo troppo abituati alle soluzioni veloci e siamo sempre alla ricerca delle scorciatoie e quindi non a tutti piace sentirsi dire che il growth hacking è un processo e come tale richiede tempo. Mi spiace, ma è così!
Bisogna tirarsi su le maniche, iniziare a raccogliere dati (qualitativi e quantitativi), parlare con i propri utenti, rimettere in dubbio qualsiasi elemento del proprio progetto e cominciare a testare in maniera costante ogni singolo aspetto del proprio business.

Come ci si prepara per fare il growth hacker?

Fino a qualche anno fa la situazione era abbastanza tragica perché non esistevano percorsi di studio pensati esclusivamente per il growth hacking e quindi quelli come me che hanno iniziato all’epoca lo facevano studiando le cose americane e sporcandosi le mani sui propri progetti.

Oggi la situazione è ben diversa, esistono diversi corsi online e offline dedicati alla figura del growth hacker e la cosa inizia a comparire anche in qualche percorso universitario (finalmente) dedicato al marketing e al business.
In linea di massima è importante capire che si tratta di una figura multidisciplinare (quella che nel mondo HR viene definito “profilo a T”) e che quindi riesce a combinare competenze di marketing con quelle di prodotto, di business, tecniche e così via.

Proprio per questo motivo nel mio libro [amazon_link asins=’8891753599′ template=’ProductAd’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c4dcbdac-d683-11e7-9df1-6f2b32a1b0f9′] ho dedicato un intero capitolo proprio a questo tema. È innegabile che il growth hacker (insieme al data scientist) sia la figura più richiesta sul mercato negli ultimi anni e di continuo ricevo la domanda “ma come divento growth hacker”. Ebbene, ho raccolto in un capitolo ad hoc tutta una serie di link, risorse, libri, corsi e altre informazioni utili per chi vuole intraprendere questa carriera.

Puoi citare due casi di successo? uno italiano ed uno estero?

Negli USA ce ne sono tantissimi perché, come dicevo sopra, ormai è un metodo che loro danno per scontato. Non esistono startup che non fanno growth hacking, è una cosa che una volta scoperta non puoi tornare indietro.

Lascio perdere i casi classici fin troppo abusati di Dropbox, Airbnb, Hotmail e così via per segnalarti Spotify! Spotify è un bellissimo caso studio di Growth Hacking in un settore (come quello della musica) che non vedeva innovazione seria da diversi anni.

Proprio ultimamente ho trattato questo caso studio sul mio blog dove si può notare come una crescita del genere non è basata tutta su attività di marketing, ma in buona parte su aspetti di business e di prodotto.

Uno dei casi italiani più interessanti è sicuramente Ludwig, una startup nostrana che ha realizzato un bellissimo tool che aiuta a scrivere meglio in inglese. Loro hanno fatto da 0 a 1 milione di utenti in 6 mesi proprio utilizzando il growth hacking: sperimentazione continua, analisi costante dei dati, feedback degli utenti, e così via.
Anche di questo caso studio ho parlato qualche settimana fa sul mio blog, in un post dove ho intervistato il CEO.

Questa metodologia è applicabile solo alle startup?

Assolutamente no! Inevitabilmente è una metodologia nata in quell’ambiente perché si tratta di un contesto con scarsità di risorse, denaro e tempo in primis. Una volta capito le potenzialità della cosa anche le grandi aziende hanno iniziato ad utilizzare questo approccio.
Tra i primi big a farlo proprio ci son stati Facebook e LinkedIn, ma oggi anche aziende che non appartengono al mondo del digitale o del tech stanno iniziando a creare un dipartimento growth hacking, così come siamo abituati a un dipartimento marketing.
Un caso classico, di cui si è parlato tantissimo negli ultimi mesi è quello di Coca-Cola che durante quest’estate ha annunciato di aver sostituito il CMO (direttore marketing) con il CGO (growth hacker).
Una scelta del genere porta dietro un paradigma importante: si passa dal “focus sul marketing” al “focus sulla crescita”.

Tale metodologia di crescita è applicabile solo all’online?

La risposta, in parte l’ho data già nella domanda precedente. Così come non si tratta di una metodologia riservata solo alle startup è altrettanto falso che si possa utilizzare solo in contesti digitali e online.
Oltre Coca-Cola, ti cito anche IBM (hardware), Heineken (food), ING (Finance) e così via…

Dicci una pratica o un tool per iniziare.

Se rispondessi a questa domanda verrei meno a tutto quello che ho detto fino ad ora. Bisogna capire che è prima di tutto una questione di mindset e di processo.
Quindi provo a rispondere in parte, modificando leggermente la prospettiva. Ti dico qual è il primo step da cui iniziare.
Senza ombra di dubbio dovete iniziare a dialogare con i vostri utenti e i vostri clienti. Sembra una banalità, ma non lo è… semplicemente perché nessuno lo fa o i pochi che lo fanno lo fanno male, in maniera non strutturata.
Se immaginiamo l’azienda come un motore, allora i dati sono il carburante e i primi dati che vanno raccolti, sono appunto i feedback degli utenti.
Se in azienda avete qualcuno che si occupa di customer care (risponde alla mail, risolve i ticket aperti, prende le telefonate, gestisce i commenti sui social, ecc.) sappiate che è la persona con il ruolo più importante in azienda.
Iniziate a coinvolgerlo di più nel proceso di sviluppo del business, fatevi passare i dati che raccoglie e, perché no, una volta a settimana mettetevi nei suoi panni e provate a dialogare voi con gli utenti.
Vi cambierà completamente la visione del vostro progetto, promesso!

 

 

Raffaele Gaito – Imprenditore Digitale, Growth Hacker, Startup Mentor, Blogger. A 15 anni ho scritto la mia prima riga di codice, a 17 ho aperto il mio primo blog e a 20 ho lanciato la mia prima azienda. Da allora non mi sono più fermato.
Oggi affianco Startup, Aziende e Professionisti con consulenza su tematiche di Marketing e di Prodotto, attività che spesso confluiscono in quello che oggi viene definito Growth Hacking.
Di queste stesse tematiche scrivo sul blog raffaelegaito.com che è un punto di riferimento in Italia per chi lavora nel digitale.

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