Il superamento della dicotomia tra centro e periferia, tra metropoli e aree interne, e la ricerca di soluzioni nuove e condivise per una vera rigenerazione urbana ed uno sviluppo armonico. È questo il tema su cui speakers d’eccezione si confronteranno con il pubblico (novità rispetto agli eventi TEDx) domani, venerdì 10 marzo, alle ore 19, al Riot Studio di via San Biagio dei Librai a Napoli. Il parco dei murales a Ponticelli, lo Sponz Festival di Vinicio Capossela, il Rural Hub di Ardvisson e Giordano gli spunti dai quali il dibattito prenderà le mosse.
Oggi occorre superare la dicotomia tra centro e periferia, tra metropoli e aree interne. Esistono modelli di sviluppo che funzionano al centro come nelle aree suburbane, ed altri che non funzionano comunque. Occorre rompere le barriere, ridare fluidità al tessuto sociale e fornire nuove soluzioni con interventi condivisi dalle comunità coinvolgendo la pluralità di attori e di luoghi che insistono sui territori. Occorre, quindi, cercare “nuovi centri di senso”.
Ed è proprio questo il tema su cui si discuterà domani, venerdì 10 marzo, alle ore 19, al Riot Studio di via San Biagio dei Librai 39, nell’ambito del primo appuntamento con il TEDxNapoliSalon, la nuova serie di momenti organizzati dal team di TEDxNapoli per offrire durante l’anno ulteriori opportunità di conoscenza e continuare la conversazione intorno a idee che vale la pena di diffondere, in attesa dell’evento principale che quest’anno si terrà nel mese di ottobre.
Illustreranno il loro progetto di superamento del dualismo tra centro e periferia speakers d’eccezione.
Vincenzo Tenore, architetto e designer, porterà l’esperienza dello Sponz Fest di Vinicio Capossela: una festa, un rito – di cui è co-organizzatore – un’allegra abbuffata di musica, colori, facce, tradizioni, sapori e culture, che si svolge nel mese di agosto in Alta Irpinia. In tre anni Sponz Fest ha fatto immergere il pubblico nella cultura del territorio, ha fatto ballare in luoghi spesso sacrificati o, ancor peggio, feriti e inquinati. L’ultima edizione ha visto la partecipazione di 35mila persone e ha ridato vita a una linea ferroviaria che aveva cessato di essere il punto di unione tra paesi dimenticati. Oggi, sembra un miracolo, quella ferrovia torna in vita per portare turisti in Alta Irpinia.
Luca Borriello, direttore ricerca di Inward (Osservatorio sulla creatività urbana), racconterà invece la storia del parco dei murales di Ponticelli, dove artisti, psicologi, abitanti e finanche i bambini si confrontano per trovare forme di rigenerazione urbana attraverso l’arte.
Adam Arvidsson è considerato tra i massimi esperti mondiali di sociologia economica, mentre Alex Giordano è digital marketing strategist consultant per diverse aziende italiane. Partendo dalla considerazione secondo la quale il modello di start-up non è efficace per generare crescita economica ed occupazione in Italia, insieme cercheranno di dimostrare come invece sistemi quali Rural Hub, Rural Hack, Rural Pub, da loro messi a punto, che prevedono un’applicazione condivisa delle moderne tecnologie all’agricoltura come ad altri settori, possano invece creare sviluppo e lavoro veri.
“Non mancherà poi, secondo la formula Salon – ha affermato Valeria Scialò, organizer dell’evento – la proiezione di uno dei video più interessanti dei TED passati: in questo caso è stato scelto quello relativo al concetto di global citizen, di cittadino del mondo”.
“Il pubblico del TEDxSalon, a differenza di quanto accade negli eventi TEDx – ha invece sottolineato Francesca Nicolais, co-organizer – potrà interloquire e discutere con gli speakers. Tutti gli eventi Salon condividono le stesse caratteristiche: brevità, un tema specifico, opportunità di conversazione. Siamo sicuri che si svilupperà un dibattito di grande interesse, ed è per questo che abbiamo programmato già i prossimi due appuntamenti, che si svolgeranno a maggio e giugno sui temi dell'ascolto e dell'istruzione”.
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Gezapp, startup friulana specializzata nella Realtà Aumentata e Immersiva
Una app dedicata disponibile su App Store e Google Play Store.
Ha fatto della Realtà Aumentata il proprio credo e si pone al servizio delle aziende che puntano su soluzioni tecnologiche altamente performanti per acquistare fette sempre più ampie di mercato: è questa Gezapp, startup tutta friulana nata nel 2013 come sviluppatrice e programmatrice di applicazioni. A distanza di pochi anni, grazie all’attività pioneristica di studio e conoscenza di sistemi e di nuove tecnologie, Gezapp oggi realizza progetti ad alto valore tecnologico, analizzando la strategia comunicativa e investendo nell’ideazione creativa del concept e della user experience.
Dietro Gezapp ci sono impegno, sguardo rivolto alle nuove frontiere tecnologiche e di marketing e, soprattutto, uno staff collaudato di giovani esperti dalle conoscenze multidisciplinari – tecnici, progettisti e sviluppatori – capitanati dal giovane CEO Davide Cuttini, dal Managing Director Enrico Sticotti e dall’Art Director, Angelica Bordon.
Nel nuovo headquarter situato alle porte di Udine, Gezapp studia e progetta costantemente sistemi che siano sempre innovativi, al passo con le tecnologie più avanzante e i più moderni trend del digital marketing. E quale miglior biglietto da visita se non una app dedicata dove andare alla scoperta del mondo Gezapp in Augmented Reality?
“La realtà aumentata rappresenta una stupefacente frontiera della tecnologia che unisce la realtà virtuale all'ambiente reale generando nuove esperienze di grande impatto emotivo. – afferma il Ceo Davide Cuttini – Questa tecnologia sta diventando una vera e propria risorsa, tanto che molte aziende e grandi marche la vogliono utilizzare per presentare i loro prodotti. Noi abbiamo realizzato la nostra app Gezapp dove esplorare e sperimentare la Realtà Aumentata ed è già disponibile in App Store e Google Play Store”.
“Quello della realtà aumentata è uno strumento di facile utilizzo e di grande effetto – spiega l’Art Director Angelica Bordon – basta avere un qualsiasi dispositivo dotato di fotocamera e un marker dedicato, ossia l’immagine sulla quale vengono ancorati gli elementi virtuali. Anche nei nostri materiali di comunicazione quali la brochure, piuttosto che il biglietto da visita e il website www.gezapp.com abbiamo dato vita a nuovi contenuti stimolanti e suggestivi. L’unione di elementi virtuali (video, audio, 2D, 3D) all’ambiente circostante è in grado di generare un’esperienza unica”.
“Gezapp, infatti, progetta esperienze – continua il Managing Director Enrico Sticotti. E lo fa sviluppando piani di marketing strategico e offrendo uno strumento di comunicazione innovativo. Oggi le esigenze di marketing non sono cambiate, sono cambiati i canali di comunicazione e il linguaggio deve adattarsi a questi, innovandosi. Gezapp ne propone uno nuovo, grazie al quale è possibile informare, comunicare ed emozionare. A new brand storytelling”.
Gezapp crede nel valore strategico dell’innovazione investendo costantemente in ricerca tecnologica per offrire la miglior user experience e questo consente all’azienda di posizionarsi tra i più autorevoli interlocutori a livello nazionale per supportare brand, digital agency, partner e aziende nello sviluppo di progettualità complesse e nello sviluppo di applicativi per dispositivi mobile. Una conferma che arriva dalle molteplici esperienze per alcuni importanti brand nel settore del food, beverage, luxury, fashion, design, architettura, medical, sport, automotive, B2B, cultura e turismo, etc.
La Realtà Aumentata è considerata la nuova frontiera che, accanto alla realtà virtuale, promette di cambiare il modo di fare comunicazione, impresa, cultura. La realtà aumentata è qualcosa che arricchisce la percezione sensoriale con una serie di informazioni, che arrivano tramite dei dispositivi elettronici, che non sarebbero percepibili attraverso i normali cinque sensi.
Più di 30 startup rispondono al nuovo bando di Teorema e Innovation Factory per entrare nell’ecosistema TILT
IFChallenge ICT: più di 30 startup rispondono al nuovo bando di Teorema e Innovation Factory per entrare in TILT
Ottimi risultati per il nuovo bando di TILT che festeggia il primo anno di attività. Importante novità
è il gemellaggio tra startup e imprese che operano nel stesso settore, per consolidarne le competenze e accelerarne il go to market
TILT (Teorema Incubation Lab Trieste), l’ecosistema di competenze ed eccellenze sul territorio nato dalla collaborazione tra mondo Pubblico e mondo privato, festeggia il primo anno di attività con un ottimo riscontro da parte di startup e imprenditori.
Sono, infatti, oltre 30 le startup che hanno deciso di concorrere a IFChallenge ICT, il bando appena concluso promosso da Teorema Engineering e Innovation Factory, l’incubatore certificato di AREA Science Park.
Obiettivo di TILT sono startup costituite, nuovi imprenditori o team impegnati a realizzare soluzioni innovative per il mondo B2B in ambito ICT negli ambiti Realtà Virtuale, Internet Of Things, Maker-Bots, Big Data e Business Intelligence, Machine Learning, Cognitive Services, Home – Building Automation, Digital Marketing e App.
Nei prossimi giorni una selezione dei candidati si presenterà a una giuria composta da Teorema, Innovation Factory, Università degli Studi di Trieste e 2 giornalisti ai quali gli aspiranti potranno illustrare i propri progetti e le motivazioni che li hanno portati a candidare le loro soluzioni.
Ai candidati ritenuti idonei sarà offerta l’opportunità di essere inseriti nei piani di accelerazione d’impresa di TILT.
In linea con la propria natura di fucina di idee, TILT in questa occasione innova anche la modalità di lavoro per le realtà che entreranno; ossia, creerà un gemellaggio tra startup e imprese che operano nel stesso settore con l’obiettivo di consolidarne le competenze e accelerare il go to market delle idee promosse dai nuovi imprenditori inseriti in TILT.
Michele Balbi, Presidente di Teorema, dichiara: “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto da questa call di TILT. Abbiamo, infatti, selezionato per i pitch un numero importante di soluzioni che rispondono ai criteri di selezione del bando. Mettere a contatto aziende consolidate con startup innovative può garantire la concretezza del progetti TILT; il nostro obiettivo è, infatti, creare imprese e imprenditori, aziende che possano davvero realizzare prodotti di successo e svilupparsi grazie alla vendita delle loro soluzioni e non alla continua ricerca di finanziamenti e sussidi. In questa operazione, la collaborazione con AREA Science Park ci permette di dare concretezza e un’immediata risposta alle necessità delle startup”.
Stefano Casaleggi, Direttore Generale di AREA Science Park, afferma: “TILT ha dimostrato di essere un interessante elemento di integrazione tra territorio e innovazione. Il nostro incubatore, Innovation Factory, sta lavorando attivamente con Teorema e gli altri partner del progetto per consolidare una rete che possa supportare lo sviluppo di nuove imprese e generare, a lungo termine, ricadute occupazionali. Le competenze tecnologiche di Teorema unite alla capacità di Innovation Factory di creare un forte link tra startup e territorio sono gli elementi chiave per il successo di una nuova generazione di imprenditori”.
Nel mese di maggio a Trieste saranno presentate le nuove startup inserite in TILT in un evento che lancerà anche una nuova iniziativa rivolta agli imprenditori e alle aziende che vogliono promuovere innovazione e sviluppo attraverso un’integrazione attiva con il mondo delle startup.
Verso un’economia sempre più etica: ecco le B-Corporation
L’osservatorio smart di COPERNICO sul mondo del lavoro, nuove tendenze e lifestyle
Uffici sostenibili, quando lo smart working diventa verde
Innovativi, all’avanguardia, ma soprattutto green. Gli spazi di co-working attenti all’ambiente sono sempre di più nel mondo: sono luoghi che ospitano il lavoratore contemporaneo con tutte le sue necessità – di connessione, di flessibilità, di far rete – e che allo stesso tempo puntano su un’identità eco-friendly.
L’ecosostenibilità sta coinvolgendo sempre più i nuovi luoghi del lavoro condiviso, che per loro natura sono ricettivi all’evoluzione delle esigenze dello smart worker: e proprio lo smart worker, infatti, ha sviluppato una forte sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, tanto da prediligere per le sue attività professionali quegli spazi che rispondono attivamente e concretamente all’esigenza di riduzione degli sprechi, riciclo e riutilizzo di materiali, basso consumo delle risorse naturali e creazione di un ambiente quanto più possibile naturale.
Del resto, la scelta green si sposa bene con la filosofia dei nuovi spazi di lavoro, che hanno nel loro DNA l’essere eco-friendly: una delle caratteristiche principali di molti co-working è quella di recuperare e riutilizzare luoghi caduti in disuso, ottimizzando le risorse grazie alla condivisione di spazi e competenze nella cornice di una cultura ecosostenibile.
Alcuni esempi? Il CoCoon, il più grande spazio coworking di Honk Kong, è stato creato partendo da una forte sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale, che è parte fondamentale degli spazi della struttura: la pavimentazione del CoCoon è prevalentemente in bambù, le luci sono a LED a basso consumo, le pareti sono dipinte con vernici atossiche. Lo spazio è ricco di piante in tutti i locali, che rendono l’ambiente più accogliente e rilassante ed aumentano il livello di respirabilità dell’aria.
O ancora, negli Stati Uniti il GreenSpace di Denver, che oltre a essere costruito con materiali ecosostenibili ed aver posizionato oltre 160 pannelli solari sul tetto per compensare il 100% del consumo di energia, ha aperto nei suoi spazi un punto di raccolta e riciclo di batterie e materiali elettronici ad alto rischio di tossicità.
A Lisbona, all’interno del Mercado da Ribeira, il più antico mercato alimentare della città, SecondHome è uno degli uffici più verdi del mondo: nei suoi spazi ospita oltre 1000 piante. Al centro del grande open space è stato collocato un immenso tavolo sociale lungo 70 metri e dalla forma sinuosa, dove le postazioni lavorative sono delimitate da più di 100 piante che rendono lo spazio simile a una serra. Tutto questo allo scopo di creare un ambiente che sia accogliente, rilassante e che abbia un ruolo positivo per l’ambiente: perché la vegetazione, oltre a fungere da separatore delle postazioni, contribuisce a ridurre la concentrazione delle emissioni nocive e polveri sottili, migliorando la qualità dell’aria e funzionando anche come isolante acustico naturale. Un mix che infonde un senso di benessere, favorisce la concentrazione e aumenta la produttività degli occupanti.
A Londra, invece, il coworking si fa nel parco. L’installazione TreeXOffice progettata dallo studio londinese Tate Harmer in collaborazione con gli artisti Natalie Jeremijenko, Shuster + Moseley, Tim Lucas Prezzo e Myers si trova a Hoxton Square, nella zona est della città, e mira ad unire lavoro e natura. Costruito intorno a un albero, questo ufficio pop-up è perfettamente integrato nello splendido parco. I suoi 25 mq sono dotati di elettricità e wi-fi, e contengono 8 postazioni per gli smart workers. La struttura portante è stata realizzata con carta pressata e pannelli traslucidi in policarbonato e il tetto è rivestito da un pannello circolare per riparare lo spazio dalla pioggia ma lasciar entrare la luce naturale, che aiuta il processo creativo e rende il lavoro più stimolante. Inoltre, coloro che affittano lo spazio diventano sostenitori diretti dell’ambiente: il reddito generato da TreeXOffice sarà reinvestito nei parchi di Hackney e nella promozione di attività all’interno degli spazi verdi della città.
Non mancano gli esempi italiani: Tortona 33, il concept building di COPERNICO inaugurato a Milano a settembre, è uno dei soli 16 edifici in tutta Italia ad avere ottenuto la prestigiosa certificazione americana di sostenibilità aziendale LEED Platinum. Insomma, sempre di più i nuovi modelli di lavoro si indirizzano verso un preciso approccio di tipo sociale, economico e ambientale. Un modo di relazionarsi con il territorio e con gli altri: una forma di lavoro “sostenibile”, che implica una massimizzazione del rapporto costi-benefici ed una generale ottimizzazione delle risorse.
WHATSAPP – NUOVO STATO
Sono passati solo otto anni da quando nel febbraio 2009 abbiamo iniziato a scrivere le prime righe di codice di quella che un giorno sarebbe diventata l’applicazione di WhatsApp. L’idea originale su cui si basava il progetto era quella di creare un’applicazione che ti permettesse di far sapere ai tuoi amici e ai tuoi contatti quello che stavi facendo. Tutto ciò, mesi prima che aggiungessimo le funzionalità di messaggistica. La prima versione della nostra applicazione era così:
Anche in seguito, quando abbiamo aggiunto la messaggistica nell’estate 2009, abbiamo mantenuto questa semplice funzione di uno stato “di solo testo”. Anno dopo anno, quando Brian ed io passavamo in rassegna i progetti su cui lavorare, ci siamo sempre detti che avremmo dovuto migliorare e sviluppare ulteriormente la funzione originale dello stato “di solo testo”.
Siamo entusiasti di annunciare che, in concomitanza con l’ottavo compleanno di WhatsApp il 24 febbraio, abbiamo reinventato la funzione dello stato. Da oggi infatti, inizieremo a distribuire un aggiornamento dello stato che ti permetterà di condividere immagini e video con i tuoi amici e contatti su WhatsApp in modo semplice e sicuro. Naturalmente, anche i tuoi aggiornamenti allo stato saranno protetti dalla crittografia end-to-end.
Proprio come otto anni fa, quando abbiamo iniziato WhatsApp, questa versione nuova e migliorata dello stato ti permetterà di tenere aggiornati i tuoi amici su WhatsApp in modo facile e divertente. Tutti noi di WhatsApp ci auguriamo che ti piaccia!
L’ITALIANA SMARTBEACON NELLA TOP TEN MONDIALE DEI PROXIMITY SOLUTION PROVIDER
Si chiama Smart Beacon, è italianissima, torinese per la precisione, ed è una delle 10 più importanti aziende di Proximity Marketing al mondo secondo la classifica stilata pochi giorni fa da Proximity Directory, la più grande associazione di sviluppatori di piattaforme iBeacon. (Prox Report Q4/2016)
Un prestigioso riconoscimento per Smart Beacon che è partita nel 2013 come startup da un’idea di Giovanni Quaranta e che oggi segue progetti di Proximity Marketing in tutto il mondo, dall’America all’Inghilterra, dalla Francia alla Cina.
Il marketing di prossimità è effettivamente una delle nuove frontiere dell’advertising perché, partendo da smartphone e tablet, consente di creare relazioni con il consumatore, una comunicazione veloce, interessante e personalizzata. Con il marketing di prossimità si può targettizzare l’utenza, guidare l’acquisto, influenzare una scelta.
“La rivoluzione digitale sta cambiando le abitudini dei consumatori che hanno aspettative sempre più alte. La tecnologia iBeacon – racconta Giovanni Quaranta, CEO di Smart Beacon – funziona per modelli indoor e outdoor e consente infinite applicazioni. Oggi, per esempio, il mondo si sta muovendo verso la conversione delle città in smart cities e la tecnologia di prossimità è fondamentale per realizzare questi progetti.
Uno dei lavori più stimolanti che stiamo facendo è per l’appunto legato ad un progetto di Social Housing e Smart Cities in Brasile, in collaborazione con la società di engineering Planet Idea. Croatà Laguna Ecopark
Nel 2015 abbiamo mappato la Reggia di Venaria e abbiamo ampliato l’esperienza museale e trasformato la fruizione artistica del museo. La nostra App, “La Venaria”, permette ai visitatori in possesso di uno smartphone di seguire percorsi tematici, di visualizzare il punto in cui ci si trovano, di scaricare contenuti speciali, approfondimenti e perfino coupon sconto. Ne deriva un’esperienza di visita guidata interattiva, la possibilità di ricevere notifiche di prossimità, informazioni testuali, semplicemente entrando nel raggio d’azione di un Beacon.
Ma i Beacon sono destinati a rivoluzionare nel prossimo futuro il mondo del retail. In questi anni stiamo lavorando con Almax, leader internazionale nell’ideazione e produzione di manichini uomo, donna e bambino, oggettistica e display. Abbiamo realizzato un manichino intelligente, Smart Mannequin, e creato una piattaforma di marketing di prossimità capace di far interagire tramite smartphone il manichino con il cliente e rivoluzionare la sua esperienza di acquisto”.
Building Jarvis
Mark Zuckerberg ha appeno pubblicato un post in merito agli sviluppi di Jarvis, il prototipo di intelligenza artificiale che sta realizzando personalmente per la gestione della sua casa.
“La mia sfida personale per il 2016 è stata quella di costruire un semplice prototipo di intelligenza artificiale per gestire la mia casa – come Jarvis in Iron Man.
Il mio obiettivo era quello di imparare di più sullo stato dell’intelligenza artificiale – quali sono gli aspetti di questa disciplina in cui siamo più avanti rispetto a quanto si creda, quali sono quelli in cui abbiamo invece ancora molta strada da fare, e così via. Inoltre, queste sfide mi portano sempre a imparare di più di quanto mi aspettai, e la sfida di quest’anno mi ha permesso di rendermi conto maggiormente di tutta la tecnologia interna che gli ingegneri di Facebook utilizzano, oltre a darmi una visione completa della domotica.
Finora, quest’anno, ho costruito un semplice prototipo di intelligenza artificiale con cui posso parlare al telefono o tramite computer, che è in grado di controllare vari aspetti della mia casa, tra cui le luci, la temperatura, gli elettrodomestici, la musica e i dispositivi di sicurezza, che impara i miei gusti e le mie abitudini, che può imparare nuove parole e concetti, e che può anche divertire Max. Il prototipo utilizza diverse tecniche di intelligenza artificiale, tra cui l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale, il riconoscimento facciale, e apprendimento per rinforzo, [scritto in Python, PHP e Objective C].”
Open Innovation: il roadshow di ADS Group e Innoventually fa tappa a Napoli
Dopo il grande successo ottenuto a Montecitorio, il format “Open Innovation: Accetta la sfida”- ideato da ADS Group ed Innoventually – si sposta a Napoli, il 5 dicembre, per la seconda tappa di un roadshow pronto a spargere in tutta Italia il seme dell’innovazione aperta e collaborativa. A Roma, lo scorso settembre, grandi imprese e start up hanno dato il via a questo viaggio, condividendo i modelli e i paradigmi generali di Open Innovation utilizzati all’interno delle loro realtà, confrontandosi e “sfidandosi” a colpi di idee.
In questo secondo appuntamento, che grazie alla collaborazione con TBiz avrà come cornice il Palazzo Caracciolo di Santobuono, i protagonisti dell’innovazione si addentreranno nella foresta della burocrazia e delle questioni legali, affrontando il tema del «TRUST»: una volta trovata l’idea, dunque, quali sono i passi giusti da fare per trasformarla in un progetto concreto, conciliando ricerca, sviluppo e approccio collaborativo con la tutela della proprietà intellettuale?
Il format dell’«unconventional business game» rimarrà invariato: le grandi imprese italiane illustreranno ad una platea di innovatori le strategie con le quali proteggono le proprie “intuizioni” dal rischio di danno da furto, sottoponendole alla valutazione delle start up e degli esperti.
Novità di questa seconda tappa sarà la presenza di un vero studio legale internazionale pronto ad accompagnare le aziende, passo dopo passo, lungo il percorso che porta dall’idea alla costruzione del network impegnato nella realizzazione del progetto.
Con «TRUST», infatti, si intende anche il rapporto di fiducia che, nel momento in cui si sceglie di seguire un modello di Open Innovation, è fondamentale rinsaldare sia internamente con il proprio team sia esternamente, con gli imprenditori che entrano a far parte del network.
L’appuntamento dunque è a Napoli, lunedì 5 dicembre a Palazzo Caracciolo, con tutte le aziende e le start up pronte a mettersi in gioco e che, per competere meglio sul mercato, decidono di fare squadra.
Per maggiori informazioni e iscrizioni vai su Open Innovation Challenge.
Nasce il progetto FFForget per aiutare gli utenti a salvare i propri ricordi online
Kaspersky Lab: quasi l’82% degli italiani afferma di voler abbandonare i social network ma teme di perdere amici e ricordi
Rimanere in contatto con gli amici potrebbe essere un problema difficile da risolvere, ma Kaspersky Lab sta lavorando a una soluzione per aiutare gli utenti a salvare i propri ricordi digitali. L’app FFForget consentirà di eseguire il backup di tutti i dati dai social network e l’archiviazione criptata per tenerli al sicuro, dando agli utenti la libertà di abbandonare i social in qualsiasi momento, senza perdere nulla.
Una precedente ricerca ha evidenziato una forte tendenza delle persone a utilizzare dispositivi digitali come se fossero un’estensione esterna della propria memoria. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che gli utenti non sanno resistere alla tentazione di controllare le proprie conversazioni e gli aggiornamenti dei propri status sui social dal proprio telefono. Tuttavia, quest’ultima indagine indica che gli utenti sono in realtà auto-critici e consapevoli della propria ‘fissazione’ – in Italia il 34% degli intervistati crede di perdere tempo sui social network e quasi l’82% ha addirittura affermato di aver già considerato l’idea di abbandonarli.
Nonostante ciò, gli utenti italiani si sentono costretti a rimanere sui social: la maggioranza (56%) teme di non riuscire più a mantenere i contatti con i propri amici, mentre il 18% degli intervistati ha paura di perdere i propri ricordi online, come ad esempio le foto.
“I social network possono essere un vantaggio o un pericolo. Crediamo che ogni persona abbia il diritto di decidere liberamente quale piattaforma usare o lasciare in ogni momento. La vera libertà digitale non deve comportare sacrifici. Vogliamo che gli utenti si sentano tranquilli e questo può avvenire se si ha sempre a disposizione una copia criptata di tutti i propri ricordi online”, ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy Kaspersky Lab. “Con FFForget vogliamo creare una soluzione che aiuti gli utenti a non avere paura di perdere i propri ricordi a causa di violazioni degli account o attacchi hacker. Soprattutto, chi usa l’app potrebbe abbandonare tranquillamente i social network quando vuole, senza perdere la propria vita digitale”, ha aggiunto Lehn.
FFForget sarà disponibile nel 2017. Gli utenti interessati possono registrarsi su ffforget.kaspersky.com per lasciare un feedback e contribuire allo sviluppo dell’app, ricevere aggiornamenti e accedere in anteprima, appena disponibile, alla versione beta.
* Kaspersky Lab ha condotto un sondaggio online su 4831 intervistati, tra cui 565 italiani. Il sondaggio, contenente otto domande, è stato tradotto in nove lingue: inglese, spagnolo, portoghese, francese, italiano, tedesco, russo, giapponese e turco ed è stato programmato utilizzando Poll Daddy. Il link al sondaggio è stato condiviso con post sponsorizzati su Facebook e Twitter.
FACEBOOK e il suo primo SOCIAL GOOD FORUM: ecco il Community Help e le Donazioni nei Live
17 Novembre, si è tenuto a New York il primo Social Good Forum di Facebook, durante il quale sono stati annunciati alcuni tool per dare il potere a tutta la community di fare del bene nel mondo e di rimanere al sicuro.
Mark Zuckerberg ha aperto il Social Good Forum con un video dedicato al lavoro che Facebook fa per aiutare le persone: https://we.tl/OQ98GfSslc
Ecco le principali novità:
- Community Help: una nuova funzionalità che consente di chiedere o offrire aiuto, tra cui alloggi, cibo e rifornimenti dopo un disastro naturale. Questa funzione sarà disponibile a partire dal prossimo anno.
- Safety Check: un modo semplice per far sapere agli amici e alla propria famiglia di star bene durante una crisi, sarà ora attivato interamente dalla comunità, e non da Facebook. Quando molte persone pubblicano dalla zona interessata post relativi ad una crisi o a un disastro, potrebbe essere chiesto loro se stanno bene. Dopo essersi registrate al sicuro, le persone potranno invitare gli amici a fare lo stesso.
- Beneficenza: più no profit, modi per donare e partnership per consentire alle persone di raccogliere fondi per più di 750.000 organizzazioni no profit e per permettere loro di aggiungere unpulsante “Donazione” ai video Live e ai post. Per il mese di novembre, le persone negli Stati Uniti possono usare Facebook per raccogliere le donazioni e aumentare l’awareness per la loro campagnaMovember Foundation a sostegno della salute degli uomini. Gli utenti potranno sincronizzare le loro raccolte di fondi per raccogliere donazioni sia attraverso il sito Movember.com che attraverso Facebook. Inoltre, in occasione del #GivingTuesday, Facebook e la Bill & Melinda Gates Foundation contribuiranno con 1 milione di dollari alle raccolte di fondi. La Bill & Melinda Gates Foundation fornirà $500.000 in fondi corrispondenti, oltre $1.000 a ciascun organizzatore di una raccolta fondi su Facebook, e Facebook rinuncerà a $500.000 di tasse su tutte le donazioni.