Come viene percepito il fenomeno del Web “partecipativo” dalle aziende tecnologiche italiane?
Data Manager ha posto a nove imprese di varia estrazione e dimensione di mercato una serie di quesiti che vertono sulla definizione del concetto di Web 2.0 e delle tecnologie a esso afferenti. Ma anche sull’impatto che queste potranno avere sulle aziende utenti, sui costi e i requisiti da affrontare
Abbiamo chiesto ad alcune aziende italiane del settore dell’informatica e dei servizi di prendere parte a una tavola rotonda a distanza, dopo aver sottoposto loro una breve serie di quesiti sul tema del Web 2.0. Le risposte e le opinioni espresse compongono un quadro molto interessante del fenomeno e servono, almeno speriamo, a circoscrivere meglio il modo in cui la “nuova” Internet viene percepita nell’economia della conoscenza.

Le risposte vengono da (in ordine alfabetico): Adobe Systems (www.adobe.com/it), Cisco Italy (www.cisco.com/it), Costa Crociere (www.costacrociere.it), Dada (http://it.dada.net), IBM Italia (www.ibm.com/it), Oracle Italia (www.oracle.com/it), Sun Microsystems (http://it.sun.com), Symantec (www.symantec.com/it) e Gruppo Zucchetti (www.zucchetti.it).

Il primo quesito cui abbiamo chiesto di rispondere tende a chiarirne il significato: “Web 2.0” è un termine volutamente vago. Come si traduce per voi in termini di strumenti e funzionalità da un lato, e di opportunità lato utente dall’altro?

http://www.datamanager.it/articoli.php?visibile=1&idricercato=23295

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