Qualcuno afferma che è in atto “la rivoluzione nascosta del web 2.0” , nascosta perché di fatto è un tema che viene utilizzato molto spesso come slogan ma nella pratica difficilmente si sposa al concreto anche perché se volessimo interpretarla in modo stringente si abbinerebbe a processi e ad organizzazioni abbastanza diverse da quelle attuali. E se la cultura ancora non fosse matura? Potrebbe esserci un rigetto della tecnologia di supporto e quindi del fenomeno nella sua complessità? Secondo me il futuro è ancora molto incerto.
Anche se è innegabile la voglia di partecipare degli utenti, quale può essere la chiave di volta per canalizzare tutto questo entusiasmo e sopratutto evitare il proliferare di iniziative inutili?

Ingegnere gestionale, sono Head of Smart Services nell'unità Servizi di Enel Italia.
Mi occupo di Smart Office e di tecnologie abilitanti a questo nuovo settore come ad esempio la sensoristica IoT.
Da più di 20 anni svolgo attività come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune aziende.
Scrivo di nuove tecnologie, IT Governance, startup, Web Economy, AI, cybersecurity, IoT attraverso interviste ai protagonisti del mondo dell'innovazione.
Sposato con Antonella e papà innamorato di Sara ed Elisa ed Andrea. 
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