La collaborazione intesa come la possibilità di sommare le intelligenze, le competenze, le esperienze e  le capacità che si trovano nella Rete è un elemento molto importante nel comportamento delle aziende odierne nonché un potenziale fattore di competitività estrema

Nel meraviglioso contesto di Ravello terra di sirene e di musica wagneriana abbiamo incontrato ai margini dell’evento “SAP Mezzogiorno Mondo” Augusto Abbarchi – Amministratore Delegato di Sap Italia

Cosa ne pensa del web 2.0 un fenomeno ormai affermato, dal suo punto di vista privilegiato cosa ci può dire della voglia degli utenti di partecipare? 

Siamo interessanti a quella parte del fenomeno web 2.0 che riguarda il lavoro delle aziende; ci interessa capire come le singole persone muovendosi in un ambito collaborativo contribuiscono al lavoro della propria azienda, aggiungendo valore. Siamo in un mondo nel quale è sempre più difficile ormai puntare sulle dimensioni e quindi sul fattore di scala come unico elemento di competitività,le aziende stanno scoprendo il valore della collaborazione. La collaborazione intesa come la possibilità di sommare le intelligenze, le competenze, le esperienze e  le capacità che si trovano nella Rete è un elemento molto importante nel comportamento delle aziende odierne nonché un potenziale fattore di competitività estrema. Le aziende italiane non sempre hanno saputo crescere di dimensione, organizzarsi e trovare l’efficienza, quindi l’uso del web 2.0 potrebbe essere il volano per un potenziale recupero di competitività aziendale che essendo piccole e  snelle sono più adatte a questo tipo di tecnologia, di mentalità, di cultura.  

Per fare questo però è necessario passare all’Enterprise 2.0, secondo Lei soprattutto in Italia siamo pronti per questo passo? 

Noi, oggi qui a Ravello stiamo discutendo con alcuni imprenditori che dimostrano notevole vivacità da questo punto di vista, credo che aver capito che la collaborazione paga sia un passaggio che abbiamo già fatto, un passaggio che non era scontato, ad esempio il miraggio dei distretti industriali  oggi è diventata una realtà  Da un lato c’è la comprensione che la collaborazione possa essere un elemento molto importante e quindi vi è una disponibilità all’apertura molto maggiore rispetto al passato e dall’altro c’è l’esigenza e la necessità di rimanere vivi per un azienda (questione di sopravvivenza) che costringe a cercare di approcciare il mercato in modo diverso. Anche la crisi economica e non quella finanziaria degli ultimi mesi ma la crisi italiana che viviamo da diversi anni sta aiutando le aziende ad aprirsi per trovare nuove logiche per collaborare ed agire come rete sommando le proprie intelligenze e le proprie esperienze molto di più di quando queste aziende non avevano problemi e nel chiuso delle loro mura riuscivano a fare ricco un imprenditore. 

In quest’ottica nasce Wiki Sap, qual è stata la genesi e quali sono i vostri obiettivi?Utilizzate altri strumenti 2.0 come enterprise blog o social networking? 

Ci sono due fatti fondamentali che ci hanno portato a pensare a WikiSAP, il  primo è che abbiamo sperimentato il valore della relazione, il valore percepito della relazione tra gli imprenditori ed i manager è molto  elevato, gli eventi dove si invitano i manager ad interagire tra di loro sono eventi di successo.Oggi il network viene considerato un elemento di valore e questo è stato uno dei motivi per cui abbiamo pensato che potesse essere molto interessante estendere questo network oltre gli eventi fisici anche ad un luogo virtuale dove facilitare gli incontri.  Il secondo aspetto riguarda il fatto che noi pensiamo che l’innovazione sia principalmente un fatto culturale, lavorando e parlando di innovazione con gli imprenditori abbiamo capito o meglio ci siamo convinti  del fatto che per fare innovazione non basta solo proporre tecnologie ma occorre anche avere un atteggiamento culturale proiettato verso l’innovazione e quindi ci è sembrato opportuno creare un luogo dove le esperienze e le idee potessero convergere. Gli utenti possono andare a vedere quali sono le idee, cosa fanno gli altri, come approcciano ai problemi, tutto ciò con l’obiettivo di favorire la cultura dell’innovazione che è fatta non solo di tecnologia ma di voglia di cambiare, di apertura e  di creatività.   

Perché avete fatto la scelta di creare due sezioni ad hoc per il mezzogiorno e per il settore fashion? 

Quello dei canali è un percorso, ci sono alcuni settori dell’industria dove crediamo sia interessante focalizzarci perché hanno delle particolarità e quindi abbiamo cominciato a lavorare sui canali. Il canale è uno strumento interessante perché innanzitutto facilita il social networking, le persone sono accomunate dall’essere dello stesso settore industriale o della stessa area geografica, non a caso abbiamo scelto un settore industriale ed un area geografica perché queste sono le due dimensioni che pensiamo di percorrere. L’utente ha un motivo in più per conoscersi e scambiare le esperienze essendo attratto dall’appartenenza allo stesso settore o alla  stessa area geografica ed è più facile indirizzare i contenuti in modo che l’utente li trovi. Teniamo conto che il tempo dei manager è una risorsa importante che va rispettata quindi  poter trovare in una zona del wiki dei contenuti inerenti il mio settore rende molto più efficiente la ricerca di contenuti.  

Ci può anticipare qualcosa, quali saranno le prossime novità anche alla luce dei primi bilanci di Wiki SAP? 

Siamo partiti a giugno quindi è un pò presto per fare dei bilanci, tuttavia ci sono già alcuni dati interessanti  ad esempio il numero di pagine visitate in media (tra 7 e 8)  che è un dato molto alto che sta a significare che chi viene su WikiSAP ci rimane e  visita  altre pagine, ciò implica che c’è un alta qualità dei contenuti.  In settembre i visitatori sono raddoppiati rispetto a luglio e ciò manifesta un trend interessante anche se siamo ancora su numeri molto bassi soprattutto se ci confrontiamo con siti di tipo consumer. La numerosità non è un parametro che noi consideriamo, a noi interessa più la qualità e da questo punto di vista siamo molto contenti, ancora non so dirle quali canali creeremo ci sono delle idee ad esempio public sector ma ancora non abbiamo preso alcuna decisione.  

Utilizzerete anche altri strumenti ad esempio la presenza di gruppi su linkedin o altri social network o invece vi focalizzerete solo su Wikisap? 

Nell’era 2.0 non ha senso focalizzarsi ed entrare in competizione con altri siti, bisogna invece dialogare;  noi lo stiamo facendo ad esempio con i principali blogger o mediante il gruppo che i dipendenti SAP hanno creato su Facebook  Wikisap  deve essere un elemento di passaggio, come dice Baricco nel libro “I barbari” oggi le persone non inseguono l’approfondimento, una cosa ha senso solo in relazione alla sua provenienza e a ciò a cui porta come destinazione finale. Baricco ad esempio dice che se si guarda la classifica dei libri o sono relativi ad un personaggio televisivo o sono libri da cui è stato tratto un film e quindi il libro non vale più in quanto tale ma vale solo come elemento di passaggio verso qualche altra cosa. Anche Wikisap  vuole essere cosi: lanciando ad esempio, un rimando verso linkedin o viceversa magari provenendo da un post su facebook, non vogliamo rimanere chiusi. 

Uno sguardo sul futuro e sui trend tecnologici del domani su cosa Lei punterebbe una fiche?  

Secondo me nel mondo del business sarà sempre più importante l’economia dei network adattivi; l’azienda non può operare isolata e tantomeno opera in una catena del valore fissa bensì opera in un network in cui le catene del valore si incrociano e cambiano continuamente la domanda, le condizioni del mercato variano in maniera più veloce rispetto al passato e la sopravvivenza dell’azienda non si basa più sull’efficienza ma piuttosto sulla capacità di adattarsi. In questo gioco gli italiani potrebbero avere dei vantaggi, le aziende sono snelle, sono veloci e le persone hanno facilità a riconfigurarsi anche mentalmente.  Le piattaforme tecnologiche devono essere adattive ovvero abilitare le variazioni di processo che saranno sempre più veloci, inoltre è necessario concentrarsi molto sulla collaborazione. Per lavorare nei network adattivi occorre capire che il potere sta nella velocità dell’accesso alle informazioni, dato che ora le informazioni sono disponibili a tutti

 

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