Le aziende dovrebbero pensare oltre al business di oggi anche a quello di domani. Chi è che si occupa di Innovazione a tempo pieno e con approccio sistemico nelle Aziende?
Spesso il ruolo di innovatore è svolto dall' imprenditore, soprattutto nelle PMI, siamo sicuri che sia questa la strada giusta? Il rischio di essere travolti dalla quotidianità, dai mille problemi, dalle mille scadenze è alto, ma soprattutto in tempo di crisi come questo non si può e non si deve prescindere dall’innovazione, unica leva disponibile.
Forse ciò che serve alle aziende italiane è una figura nuova, che gestisca il processo di innovazione: potremmo chiamarlo “business innovation manager”. Una figura capace di gestire con autonomia, doti di leadership e competenze manageriali di alto profilo le problematiche strategiche e gestionali dell’innovazione aziendale, intesa sia in ordine all’innovazione di prodotto, di processo, di servizio e alla creazione di nuovi business e mercati; in analogia con i chief innovation officer delle multinazionali americane, che prima di tutti hanno introdotto questo ruolo negli organigrammi aziendali.
Cinque le skill che deve possedere: visione strategica, sensibilità al marketing, conoscenza degli strumenti di analisi delle decisioni, capacità di pianificazione e di costruzione di un sistema di misurazione delle performance. Un profilo di altissimo rilievo, ma che deve essere inserito in un sistema, l' azienda, che ne premi le capacità e il lavoro.
Da una survey che la Sda Bocconi ha svolto con Progetti Manageriali, società di Federmanager, emerge che le imprese non hanno ancora colto la portata di questa rivoluzione: più della metà degli intervistati pensa all' innovazione, e quindi alle figure collegate come il business innovation manager, in forme transitorie e il ruolo è spesso affidato a esterni. Questo non consente di interiorizzare la cultura e i processi per l' innovazione e rischia di rappresentare un punto di debolezza.
La figura in questione si propone come orchestratore delle attività prima di progettazione e dopo di esecuzione necessarie per la gestione efficace ed efficiente dell’innovazione aziendale. Il fabbisogno di una nuova figura professionale come quella descritta è particolarmente rilevante per le imprese di piccola e media dimensione, queste ultime in particolare, che da un lato stanno emergendo proprio per il dinamismo e la fertilità creativa e dall’altro dimostrano spesso di dipendere eccessivamente dalla capacità e dalla disponibilità delle figure imprenditoriali.
Un professionista dell’innovation management, dunque, potrebbe rappresentare un valido supporto alla genialità dell’imprenditore.

Ingegnere gestionale, sono Head of Smart Services nell'unità Servizi di Enel Italia.
Mi occupo di Smart Office e di tecnologie abilitanti a questo nuovo settore come ad esempio la sensoristica IoT.
Da più di 20 anni svolgo attività come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune aziende.
Scrivo di nuove tecnologie, IT Governance, startup, Web Economy, AI, cybersecurity, IoT attraverso interviste ai protagonisti del mondo dell'innovazione.
Sposato con Antonella e papà innamorato di Sara ed Elisa ed Andrea. 
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