Lessons learned: Multiply Labs, fondata da italiani nella Silicon Valley: le difficoltà di assumere talenti nella San Francisco Bay

 

Lessons Learned a cura di Federico Parietti, Cofondatore e AD di Multiply Labs, in collaborazione con l’ufficio studi di P101

 

Multiply Labs è una startup tecnologica che si situa all’incrocio tra robotica e farmaceutica. Costruiamo ed operiamo robot che possono stampare in 3D capsule su misura personalizzate, in grado di rilasciare l'esatta dose di farmaci negli esatti tempi di rilascio richiesti da un cliente. Stiamo iniziando dal mercato degli integratori: ad esempio, se un cliente ha bisogno di vitamina D e Omega3 al mattino e una carica di caffeina alcune ore dopo, i nostri robot possono confezionare in una sola pillola quotidiana questi specifici integratori in questo specifico ordine.

 

Abbiamo sviluppato la nostra tecnologia di base durante gli anni di studio al MIT di Boston e all'Università degli Studi di Milano. Le nostre pubblicazioni di ricerca sulle prestazioni di rilascio delle capsule stampate 3D hanno vinto numerosi premi internazionali, tra cui il “Best 2015 Paper Award” del Journal of Drug Delivery Science and Technology. Incoraggiati dalla potenzialità di questa tecnologia – che promette di realizzare, finalmente, farmaci personalizzati – nella primavera del 2016 abbiamo creato Multiply Labs. Il team fondatore include Federico Parietti (CEO), Alice Melocchi (CTO), Joe Wilson (capo prodotto) e Tiffany Kuo (responsabile marketing). Multiply Labs è stata ammessa nel 2016 al Summer Batch di Y Combinator, il principale acceleratore di startup nella Silicon Valley.

 

Recentemente abbiamo completato un aumento di capitale di $2,7 milioni, operazione guidata da P101 affiancata da una cordata di investitori privati. Durante la crescita di Multiply Labs abbiamo imparato molto: di seguito quelle che riteniamo essere le “lezioni” più preziose.

 

L’importanza e la difficoltà di assumere i migliori talenti nella Silicon Valley

Una startup tecnologica deve possedere tutte le competenze tecniche necessarie per creare il suo prodotto core, e deve anche fornire risultati a un ritmo molto più veloce di un'azienda tradizionale. Diventa quindi una priorità, nella fase di avvio della startup, assumere dipendenti dotati di talento, motivazione e tecnicamente competenti. Questo compito è reso più difficile dalla scarsità di talenti tecnici nella Silicon Valley (in particolare nel settore hardware/robotica), o meglio: la Bay Area è ricca di ingegneri di talento, ma la concorrenza per assumerli è feroce sia tra le startup sia tra le società consolidate. La chiave per assumere i dipendenti più bravi è avere una visione chiara e lavorare su una tecnologia che sia innovativa e abbia un impatto reale nella vita dei clienti.

 

L’importanza della mentalità “team-first”

Il mondo delle startup richiede un livello molto elevato di competenze tecniche, impegno e duro lavoro. Ciò significa, solitamente, che le persone che lavorano nelle startup sono giovani, motivate e abituate ad ottenere risultati brillanti in ogni fase della loro carriera. L'aggregazione di tanti "tipi alfa" ha il potenziale di generare soluzioni estremamente creative, ma può anche portare a conflitti e incomprensioni. Infatti, una delle ragioni principali per cui le startup spesso falliscono è perché le loro squadre si dissolvono o smettono di essere produttive. A Multiply Labs promuoviamo la creatività e cerchiamo di evitare la nascita di conflitti attraverso quella che chiamiamo una struttura "parallela" della squadra: tutti nel team sono incoraggiati a parlare, condividendo anche le idee più estreme che pensano possano portare beneficio alla startup. Condividiamo anche le problematiche, che affrontiamo con la stessa apertura, in modo che nessun problema passi inosservato e che si inizi subito a lavorare insieme a una soluzione.

 

Il valore dell’hard tech nell’ecosistema delle startup

Le startup hard tech, una categoria proposta da Sam Altman, stanno godendo di un successo crescente sia in termini di raccolta fondi, sia in termini di exit. Quando Multiply Labs è entrata nel bacino di Y Combinator, nell'estate del 2016, più del 10% delle altre startup lavorava su tecnologie innovative in ambito hardware e AI, ovvero ben oltre il dominio di semplici software e applicazioni. Questa percentuale non solo è destinata a crescere in modo significativo nei prossimi anni, ma un aumento così rapido sarebbe stato impensabile anche solo pochi anni fa: la Cruise Automation, per esempio, è stata una delle prime startup di hard tech supportata da Y Combinator (nel 2014), ed stata acquisita da General Motors nel 2016 per circa 1 miliardo di dollari. La comunità dei venture capitalist, così come i consumatori, inizia a cercare tecnologie e prodotti in grado di risolvere sfide reali e complesse, perciò si rivolge alle startup “hard tech” che operano nei settori di robotica, biotecnologia e farmaceutica.

 

Il valore dell'esperienza e del feedback del cliente

Quando si sviluppano nuove tecnologie all'avanguardia, è importante non perdere mai di vista i clienti e le loro reali esigenze. A Multiply Labs, l'esperienza e il feedback del cliente sono stati fondamentali fin dalla nascita della società. Abbiamo intervistato innumerevoli clienti reali e potenziali e abbiamo sempre spinto al limite la velocità di sviluppo dei nostri prodotti. Poter mettere nelle mani degli utenti le prime versioni dei nostri prodotti, così come il packaging e le interfacce web interattive, significa che possiamo raccogliere le loro impressioni e le loro risposte su tutti gli aspetti del prodotto. Utilizziamo quindi quelle informazioni preziose nello sviluppo del prodotto, dalla scelta degli ingredienti a ogni sottosistema personalizzato all’interno del sistema di produzione robotica.

 

  

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