OpenAl lancia GPT-4o

OpenAI, l’azienda dietro il popolare ChatGPT, ha annunciato il lancio del suo nuovo modello di linguaggio, GPT-4o. La “o” in GPT-4o sta per “omni”, indicando la capacità del modello di gestire testo, voce e video. Questo nuovo modello rappresenta un miglioramento rispetto al suo predecessore, GPT-4 Turbo, offrendo capacità migliorate, elaborazione più veloce e risparmi di costo per gli utenti.

GPT-4o è destinato a potenziare il chatbot ChatGPT e l’API di OpenAI, consentendo ai sviluppatori di utilizzare le capacità del modello. Il nuovo modello è disponibile sia per gli utenti gratuiti che per quelli a pagamento, con alcune funzionalità che verranno rilasciate immediatamente e altre nelle settimane successive.

Il nuovo modello apporta un miglioramento significativo nella velocità di elaborazione, una riduzione del 50% dei costi, un aumento di cinque volte dei limiti di velocità e supporto per oltre 50 lingue. OpenAI pianifica di distribuire gradualmente il nuovo modello agli utenti di ChatGPT Plus e Team, con disponibilità aziendale “in arrivo presto”. L’azienda ha anche iniziato a distribuire il nuovo modello agli utenti di ChatGPT Free, sebbene con limiti di utilizzo, lunedì.

Nelle settimane a venire, OpenAI introdurrà funzionalità di voce e video migliorate per ChatGPT. Le capacità di voce di ChatGPT potrebbero intensificare la concorrenza con altri assistenti vocali, come Siri di Apple, Google di Alphabet e Alexa di Amazon. Gli utenti possono ora interrompere ChatGPT durante le richieste per simulare una conversazione più naturale.

GPT-4o migliora notevolmente l’esperienza nel chatbot AI di OpenAI, ChatGPT. La piattaforma ha a lungo offerto una modalità di voce che trascrive le risposte del chatbot utilizzando un modello di sintesi vocale, ma GPT-4o supera questo, consentendo agli utenti di interagire con ChatGPT più come un assistente. Il modello offre una risposta “in tempo reale” e può anche rilevare le sfumature nella voce di un utente, generando voci in “un range di stili emotivi diversi” (incluso il canto).

GPT-4o migliora anche le capacità di visione di ChatGPT. Dato un’immagine – o uno schermo del desktop – ChatGPT può ora rispondere rapidamente a domande correlate, su argomenti che vanno da “Cosa sta succedendo in questo codice software?” a “Quale marca di camicia indossa questa persona?”. Queste funzionalità evolveranno ulteriormente nel futuro, con il modello che potrebbe consentire a ChatGPT di “guardare” una partita di sport in diretta e spiegare le regole.

GPT-4o è anche più multilingue, con prestazioni migliorate in circa 50 lingue. E nell’API di OpenAI e nel servizio Azure OpenAI di Microsoft, GPT-4o è due volte più veloce, costa la metà e ha limiti di velocità più alti rispetto a GPT-4 Turbo.

Durante la dimostrazione, GPT-4o ha mostrato di poter capire le emozioni degli utenti ascoltando il loro respiro. Quando ha notato che un utente era stressato, ha offerto consigli per aiutarlo a rilassarsi. Il modello ha anche mostrato di poter conversare in più lingue, traducendo e rispondendo automaticamente alle domande.

Gli annunci di OpenAI mostrano quanto rapidamente il mondo dell’IA stia avanzando. I miglioramenti nei modelli e la velocità con cui funzionano, insieme alla capacità di unire capacità multi-modalità in un’interfaccia omni-modale, sono destinati a cambiare come le persone interagiscono con questi strumenti.

Università e imprese insieme per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale. Il 17 e 18 maggio nell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Il 17 e 18 maggio nel Campus di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia

UNIVERSITÀ E IMPRESE INSIEME

PER ACCELERARE L’ADOZIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Come rendere accessibile l’intelligenza artificiale a tutte le imprese e ai giovani talenti?

StrAIght to business crea un ecosistema innovativo di apprendimento collaborativo per accelerare la competitività del Sistema-Italia. Il 17 e 18 maggio parte la sperimentazione all’interno dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Ad aprire la due giorni Antonio Gulli, Senior Director, Google Cloud, Office of the CTO.

I dati Eurostat mostrano come le imprese italiane siano in ritardo nell’adozione di strumenti di intelligenza artificiale. Nel 2023 in Italia solo il 4,4% delle aziende con 10-49 dipendenti ha implementato almeno uno strumento di intelligenza artificiale (il 6,4% in UE). La percentuale si attesta al 7,3% per le aziende da 50 a 250 dipendenti (13% in UE) e al 24,1% per quelle con oltre 250 dipendenti (30,4% in UE). Eppure lo studio "AI 4 Italy”, elaborato da The European House – Ambrosetti, rivela come la produttività del Sistema-Italia potrebbe aumentare fino al 18% grazie all’adozione dell’intelligenza artificiale generativa. L’Italia ha bisogno dell’IA generativa per sbloccare la produttività e contrastare gli effetti avversi di una popolazione che invecchia. Secondo la ricerca, per coglierne i benefici è necessario accelerare la digitalizzazione di più di 113mila PMI del Paese e investire parallelamente nella formazione e nello sviluppo delle competenze. Infatti, all’Italia mancherebbero 3,7 milioni di occupati con competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea ICT per abilitare l’implementazione di soluzioni di IA generativa nel tessuto economico italiano.

E allora com’è possibile rendere l’intelligenza artificiale accessibile a tutte le imprese e formare i giovani talenti che si affacciano al mondo del lavoro, per aumentare la produttività delle aziende italiane e renderle in grado di competere nel panorama globale?

Il nuovo format per l’adozione dell’IA

Venerdì 17 e sabato 18 maggio, StrAIght to business sperimenterà una nuova modalità di approccio all’IA, che punta a dinamizzare il processo di adozione dell’intelligenza artificiale generativa nelle imprese italiane, creando un ecosistema innovativo che valorizzi il confronto fra imprese, esperti e studenti per la produzione di soluzioni originali, e al contempo formi i giovani talenti che si affacciano al mondo del lavoro, dando loro la possibilità di diventare protagonisti del cambiamento in atto. Il format è promosso da Upskill 4.0, spin-off universitario presieduto dall’economista Stefano Micelli,e da Ennova Research, azienda innovativa guidata da Raffaele Andreace, con il sostegno di Google Cloud, uno dei leader mondiali nella fornitura di IA tradizionale e generativa, e UniCredit.

Dopo aver affrontato un percorso di approfondimento, durante la due giorni, 30 studenti universitari e 10 aziende italiane, insieme a ricercatori, sviluppatori e esperti del settore, si concentreranno su cinque casi d’uso concreti di adozione dell’intelligenza artificiale generativa nelle imprese italiane: attraverso modelli inediti di collaborazione progetteranno e svilupperanno applicativi in grado di supportare il lavoro umano ottimizzando i processi e accelerando la competitività di piccole e grandi imprese.

Le aziende

Sono dieci le aziende, grandi e piccole, esempio di quel saper fare tutto italiano, che parteciperanno alla sperimentazione. Come Permasteelisa Group, azienda di Vittorio Veneto leader mondiale nella progettazione, ingegnerizzazione, produzione, installazione e servizi post-vendita di rivestimenti architettonici, che ha realizzato progetti iconici che hanno contribuito a cambiare il volto di alcune delle città più moderne al mondo. Manni Group, che da oltre 70 anni a Verona guida l’innovazione nella lavorazione e nell’utilizzo dell’acciaio in tutte le sue applicazioni, sviluppando soluzioni e servizi d’avanguardia in termini di ingegneria delle strutture, di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale. Vega Carburanti S.p.A., azienda di Venezia Mestre fondata nel 1963, storicamente attiva nel settore della distribuzione di carburanti e oggi impegnata nella promozione della mobilità sostenibile, grazie a prodotti alternativi al gasolio come l’HVO o soluzioni di ricarica elettrica. La fine wine community Crurated, start-up innovativa con sede a Londra ma di portata globale, che ha l’ambizione di reinventare il business del vino pregiato e dei distillati, sfruttando le potenzialità della tecnologia Web3. Caleffi Hydronic Solutions, produttore di Novara di componentistica e soluzioni idrotermosanitarie per impianti di riscaldamento, climatizzazione e idrosanitari. Il gruppo TAKA-WPR, che da più di 20 anni offre soluzioni complete per il mondo del rivestimento decorativo di profili e pannelli: mentre WPR è leader nella progettazione e nella produzione di macchinari innovativi, TAKA produce adesivi industriali di alta qualità per incollare i materiali decorativi. C.F.I., società di Alonte a Vicenza specializzata nella produzione di componenti per il settore della refrigerazione e del condizionamento. Bluewind, società di ingegneria indipendente di Castelfranco Veneto che offre soluzioni innovative di progettazione di prodotti nei settori dell’elettronica, dell’efficienza energetica e dei dispositivi connessi. E anche un’istituzione ogni giorno al fianco dei cittadini: il Comune di Padova.

Il programma della due giorni

La giornata di venerdì 17 maggio sarà aperta, alle ore 9.30 nell’aula magna Guido Cazzavillan del Campus di San Giobbe dell’Università di Ca’ Foscari Venezia, dagli interventi di: Antonio Gulli (Senior Director, Google Cloud, Office of the CTO), Michele Bugliesi (professore ordinario di informatica all’Università Ca’ Foscari Venezia), Raffaele Andreace (president, CEO and executive member Ennova Research), Valentina Di Gregorio (professore di diritto privato all’Università di Genova e avvocato), Stefano Micelli (professore ordinario di e-business all’Università Ca’ Foscari Venezia e executive chairman Upskill 4.0) e dai casi di successo delle aziende Dompé Farmaceutici, Aria SpA, Cherry Bank e Caleffi Hydronic Solutions. Seguiranno i lavori di gruppo. Sabato 18 maggio, alle ore 10.30, si terrà la presentazione dei cinque casi d’uso concreti di adozione dell’IA generativa nelle imprese italiane. A questo link il programma completo e il modulo per registrarsi all’evento.

Upskill 4.0 è uno spin-off dell’Università Ca’ Foscari Venezia, costituito come start up Innovativa e società benefit e presieduto dall’economista Stefano Micelli. Supporta la crescita e la trasformazione digitale delle aziende, facendo collaborare giovani e imprese, con il supporto dei suoi partner tecnologici. Grazie ad Upskill 4.0, in soli due anni, 90 aziende artigiane e oltre 400 studenti italiani hanno dato vita insieme a nuovi percorsi di innovazione digitale.

Fondata nel 2007, Ennova Research è pioniera nell’intelligenza artificiale. La passione per la ricerca e l’impiego di tecnologie innovative dei suoi oltre 150 eResearchers costituiscono il nucleo del suo DNA e un vantaggio competitivo nel guidare le organizzazioni dei settori manifatturiero, dei servizi e della pubblica amministrazione nelle iniziative di trasformazione digitale.

L’aumento Preoccupante dei Furti in Casa: Come Proteggere la Tua Sicurezza

Negli ultimi anni, l’aumento dei furti in casa è diventato motivo di crescente preoccupazione per molte comunità. I furti domestici non solo rappresentano una violazione della privacy e della sicurezza personale, ma possono anche causare danni finanziari e emotivi significativi. In questo articolo esploreremo le cause di questo fenomeno in crescita e forniremo consigli pratici su come proteggere la tua casa e la tua famiglia.

Cause dell’Aumento dei Furti in Casa

Ci sono diversi fattori che possono contribuire all’aumento dei furti in casa:

  1. Difficoltà Economica: Periodi di recessione economica o difficoltà finanziarie possono spingere alcune persone a commettere reati per ottenere denaro facile.
  2. Opportunità Facili: La mancanza di sicurezza adeguata nelle abitazioni, come serrature deboli o finestre non protette, può rendere più facile per i ladri entrare nelle case.
  3. Tecnologia Accessibile: Lo sviluppo di strumenti tecnologici sempre più accessibili aiuta i ladri a individuare e violare le misure di sicurezza tradizionali.
  4. Assenza di Vigilanza: La mancanza di vicinato vigilante o di sistemi di sorveglianza può rendere le case un bersaglio più attraente per i ladri.

Come Proteggere la Tua Casa

Fortunatamente, ci sono diverse misure che puoi prendere per proteggere la tua casa e ridurre il rischio di essere vittima di furti:

  1. Installare Sistemi di Sicurezza: Investire in sistemi di allarme, telecamere di sorveglianza e luci esterne con sensori di movimento può dissuadere i ladri e fornire prove utili in caso di intrusione.
  2. Rafforzare le Serrature: Assicurati che tutte le porte e le finestre siano dotate di serrature robuste e che siano chiuse correttamente quando non sei a casa e nel caso di emergenze, avere a disposizione un servizio di pronto intervento fabbro, come quello di FabbroRoma
  3. Mantenere un Profilo Basso: Evita di mostrare pubblicamente beni di valore o informazioni personali che potrebbero attirare l’attenzione dei ladri, come sui social media.
  4. Coinvolgere la Comunità: Partecipa a programmi di vicinato vigilante e lavora con i tuoi vicini per tenere d’occhio le attività sospette nella zona.
  5. Essere Preparati: Fai inventario dei tuoi beni di valore e assicurati di avere una copertura assicurativa adeguata per proteggerti in caso di furto.

Conclusioni

L’aumento dei furti in casa è un problema serio che richiede un approccio proattivo da parte di individui e comunità. Prendere misure per rafforzare la sicurezza della propria casa e collaborare con i vicini può contribuire a ridurre il rischio di essere vittima di un crimine. Ricorda sempre che la sicurezza personale è una priorità e investire nella protezione della tua casa è un passo importante per garantire la tranquillità e la sicurezza della tua famiglia.

Google presenta Med-Gemini l’AI per la sanità

L’immagine è uno screenshot di un documento accademico intitolato “Capabilities of Gemini Models in Medicine”. Il documento discute le sfide dell’intelligenza artificiale in medicina e introduce i modelli Gemini, una famiglia di metodi multimodali specializzati nel settore medico. Il testo evidenzia l’importanza dell’efficienza e della sicurezza del paziente, e presenta risultati promettenti ottenuti valutando i modelli Gemini su dati reali provenienti da 24 istituzioni. Un benchmark con i dataset SIGMA e MIMIC mostra miglioramenti significativi rispetto a GPT-3, con un margine medio relativo del 45%. Il modello Neo-Gemini (M4-Gem) si dimostra comparabile attraverso la performance SGTA in compiti di recupero di informazioni da registrazioni sanitarie di lunga forma e nel rispondere a domande su video medici, superando i lavori precedenti con un allenamento integrato dei componenti.

Il documento include anche grafici a barre che confrontano diversi modelli, tra cui M4-Gemini, e un diagramma di flusso che mostra i componenti principali e il processo dei modelli Gemini in medicina.

Di seguito l’abstract della ricerca:


L’eccellenza in un’ampia varietà di applicazioni mediche pone sfide considerevoli per l’intelligenza artificiale, che richiedono ragionamento avanzato, accesso a conoscenze mediche aggiornate e comprensione di dati multimodali complessi. I modelli Gemini, con le loro forti capacità generali nel ragionamento multimodale e a lungo contesto, offrono interessanti possibilità in medicina. Basandosi su questi punti di forza fondamentali di Gemini 1.0 e Gemini 1.5, presentiamo Med-Gemini, una famiglia di modelli multimodali altamente capaci specializzati in medicina con la capacità di integrare perfettamente l’uso della ricerca sul web e che può essere adattato in modo efficiente a nuovi modalità utilizzando codificatori personalizzati. Valutiamo Med-Gemini su 14 benchmark medici che abbracciano applicazioni testuali, multimodali e a lungo contesto, stabilendo nuove prestazioni all’avanguardia (SoTA) su 10 di essi e superando la famiglia di modelli GPT-4 su ogni benchmark in cui un il confronto diretto è praticabile, spesso con un ampio margine. Sul popolare benchmark MedQA (USMLE), il nostro modello Med-Gemini con le migliori prestazioni raggiunge prestazioni SoTA con un’accuratezza del 91,1%, utilizzando una nuova strategia di ricerca guidata dall’incertezza, superando il nostro precedente migliore Med-PaLM 2 del 4,6%. La nostra strategia basata sulla ricerca si generalizza con le prestazioni SoTA su complesse sfide diagnostiche del New England Journal of Medicine (NEJM) e del benchmark GeneTuring. Su 7 benchmark multimodali, tra cui NEJM Image Challenges e MMMU (salute e medicina), Med-Gemini migliora rispetto a GPT-4V con un margine relativo medio del 44,5%. Dimostriamo l’efficacia delle capacità a lungo contesto di Med-Gemini attraverso le prestazioni SoTA su un’attività di recupero di un ago in un pagliaio da cartelle cliniche lunghe non identificate e risposte a domande video mediche, superando i precedenti metodi su misura utilizzando solo l’apprendimento in contesto. Infine, le prestazioni di Med-Gemini suggeriscono un’utilità nel mondo reale superando gli esperti umani in compiti quali il riepilogo di testi medici e la generazione di lettere di riferimento, insieme a dimostrazioni di potenziale promettente per il dialogo medico multimodale, la ricerca medica e l’istruzione. Nel loro insieme, i nostri risultati offrono prove convincenti della promessa di Med-Gemini in molte aree della medicina, anche se un’ulteriore valutazione rigorosa sarà cruciale prima dell’implementazione nel mondo reale in questo settore critico per la sicurezza.

E qui la ricerca completa:

https://arxiv.org/html/2404.18416v2

TikTok fa causa al governo degli Stati Uniti

TikTok, insieme alla sua società madre cinese ByteDance, ha avviato una battaglia legale contro il governo degli Stati Uniti presentando una causa legale contro una nuova legge che impone la vendita dell’app o ne vieta l’utilizzo a livello nazionale. Questa mossa arriva come risposta diretta al Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act (PAFCA), firmato dal Presidente Joe Biden il 24 aprile 2024. La legge dà a ByteDance una scadenza fino al 19 gennaio 2025 per cedere TikTok a un’entità non cinese, pena il divieto dell’app dagli app store e dai servizi di web hosting statunitensi, imponendo di fatto un divieto nazionale dell’app.

La causa intentata da TikTok, depositata presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia, sostiene che la legge violi i diritti del Primo Emendamento dei suoi 170 milioni di utenti americani, limitando la loro capacità di esprimersi e comunicare liberamente sulla piattaforma. L’azienda sostiene che la legge sia incostituzionale, in quanto prende di mira una singola e designata piattaforma di comunicazione con un divieto permanente e nazionale, impedendo così a ogni americano di interagire con la comunità online globale di oltre 1 miliardo di utenti di TikTok.

La causa solleva significative preoccupazioni circa la potenziale violazione dei diritti del Primo Emendamento non solo per gli utenti di TikTok, ma anche per Apple e Google, i cui app store sarebbero vietati di ospitare TikTok se il divieto entrasse in vigore. Gli esperti di Primo Emendamento sostengono che le rivendicazioni di TikTok abbiano fondamento, poiché la Corte Suprema ha stabilito che il governo degli Stati Uniti non può vietare agli americani di ricevere propaganda straniera se lo desiderano. L’emendamento Berman vieta inoltre ai presidenti degli Stati Uniti di bloccare il libero flusso di media dai paesi stranieri, anche da quelli considerati ostili agli Stati Uniti.

TikTok ha più volte negato di fornire ai funzionari del governo cinese l’accesso ai dati degli utenti statunitensi e ha intrapreso misure per proteggere le informazioni degli utenti, ospitando i dati sui server di proprietà del colosso tecnologico statunitense Oracle. Tuttavia, le preoccupazioni degli Stati Uniti persistono, con il timore che la Cina possa utilizzare i dati di TikTok per identificare obiettivi di intelligence, diffondere propaganda o impegnarsi in influenze occulte.

L’esito del caso TikTok avrà probabilmente conseguenze di vasta portata su come il governo degli Stati Uniti regolerà la tecnologia e altri discorsi stranieri in futuro. Mentre la battaglia legale si svolge, essa metterà alla prova i confini delle preoccupazioni di sicurezza nazionale, della libertà di parola e del ruolo del governo nella regolamentazione della tecnologia.

Italia terzo paese al mondo più colpito da attacchi ransomware – I dati del nuovo Rapporto Sophos

Aumentate del 500% le cifre versate per i riscatti del ransomware nell’ultimo anno

L’Italia, con il 68% degli intervistati che ha dichiarato che la propria azienda ha subito un attacco ransomware nell’ultimo anno, è il terzo paese al mondo più colpito da questo tipo di cyberattacco

Il dato italiano è cresciuto del 3% rispetto a quanto rilevato a inizio 2023.

Il nuovo report Sophos State of Ransomware evidenzia una lieve riduzione nel numero degli attacchi, ma i costi di ripristino toccano mediamente la cifra di 2,73 milioni di dollari

Sophos, leader mondiale nelle soluzioni di sicurezza innovative per neutralizzare i cyberattacchi, ha pubblicato la nuova edizione del proprio report annuale “The State of Ransomware 2024” dal quale si evince come la media dei riscatti versati dalle vittime di questi attacchi sia aumentata del 500% nel corso dell’ultimo anno.

Le cifre estorte, infatti, ammontano mediamente a 2 milioni di dollari per organizzazione contro i 400.000 dollari del 2023. Il riscatto tuttavia è solo una parte del costo complessivo: a parte questa voce, infatti, lo studio condotto da Sophos ha calcolato come il costo medio di ripristino sia stato pari a 2,73 milioni di dollari, con un aumento di quasi 1 milione rispetto alla somma di 1,82 milioni di dollari riportata nel 2023.

Nonostante i riscatti più ingenti, il report ha indicato una lieve riduzione nel numero degli attacchi ransomware: le aziende colpite quest’anno sono state il 59% contro il 66% del 2023. Anche se la probabilità di essere attaccati aumenta proporzionalmente al fatturato, anche le realtà più piccole (quelle con un giro d’affari inferiore a 10 milioni di dollari) vengono regolarmente prese di mira tanto che nell’anno trascorso è stata colpita dal ransomware poco meno della metà di esse (47%).

Dal report 2024 si evince che il 63% delle richieste di riscatto e stato superiore al milione di dollari mentre il 30% è stato inferiore ai cinque milioni, a indicare la ricerca di forti guadagni da parte dei cybercriminali Sfortunatamente queste cifre così alte non riguardano solamente le aziende dai fatturati più consistenti: nello scorso anno, infatti, ha ricevuto richieste di riscatti a sette cifre quasi metà (46%) delle organizzazioni con un fatturato inferiore a 50 milioni di dollari.

“La lieve flessione nel volume di attacchi non deve darci un falso senso di compiacimento. Il ransomware continua a essere la minaccia dominante su cui poggia l’economia del cybercrimine. Senza il ransomware non osserveremmo la varietà e la quantità di minacce e servizi che fanno da precursori a questi attacchi. I costi crescenti del ransomware nascondono il fatto che si tratta di un crimine alla portata di chiunque. Lo scenario offre infatti un ruolo attivo a qualsiasi cybercriminale, indipendentemente dalle sue capacità. Anche se alcuni gruppi si concentrano su riscatti multimilionari, altri si accontentano di cifre inferiori compensandole però con volumi più alti”, ha dichiarato John Shier, field CTO di Sophos.

Per il secondo anno consecutivo la causa primaria degli attacchi più comunemente identificata è stata l’exploit delle vulnerabilità, che ha riguardato il 32% delle aziende, seguita a ruota dalle credenziali compromesse (29%) e dai messaggi email pericolosi (23%). Questi dati sono in linea con quelli rilevati sul campo dalle recenti attività di incident response e presentati nell’ultimo report Active Adversary di Sophos.

Dove gli attacchi sono iniziati sfruttando le vulnerabilità si è registrato l’impatto più forte sulle organizzazioni colpite, con una percentuale maggiore di backup compromessi (75%), dati crittografati (67%) e propensione a versare il riscatto (71%) rispetto ai casi in cui gli attacchi sono partiti da credenziali compromesse. Le aziende interpellate hanno subìto anche un impatto finanziario e operativo superiore, con un costo medio di ripristino pari a 3,58 milioni di dollari contro i 2,58 degli attacchi basati sulle credenziali compromesse, oltre a una maggior percentuale di vittime che hanno avuto bisogno di più di un mese per ritornare alla normalità.

Ecco altri interessanti dati emersi dal report:

· Meno di un quarto (24%) delle aziende che hanno versato un riscatto ha pagato la somma originariamente richiesta, mentre il 44% ha affermato di aver pagato meno di quanto richiesto inizialmente

· I riscatti pagati sono stati mediamente pari al 94% della cifra richiesta all’inizio

· In più di quattro quinti dei casi (82%) i fondi utilizzati per pagare il riscatto sono stati recuperati da più fonti. Nel complesso, il 40% dei fondi è stato fornito dalle aziende stesse e il 23% dalle compagnie assicurative

· Il 94% delle aziende colpite da ransomware nello scorso anno ha affermato che i cybercriminali hanno cercato di compromettere i backup nel corso degli attacchi; tale proporzione sale al 99% nel caso degli enti pubblici. Nel 57% dei casi, i tentativi di colpire i backup hanno avuto successo

· Nel 32% degli incidenti che hanno provocato la cifratura dei dati, questi ultimi sono stati anche sottratti – un lieve aumento rispetto al 30% dell’anno precedente – aumentando la capacità degli autori dei cyber attacchi di estorcere denaro alle loro vittime

“Gestire il rischio è alla base di quello che facciamo per difenderci. Nonostante le due principali cause primarie degli attacchi ransomware, ovvero l’exploit delle vulnerabilità e le credenziali compromesse, possano essere prevenute, troppe aziende ne soffrono ancora. Occorre quindi valutare i livelli di esposizione a queste cause primarie e risolverle immediatamente. In un ambiente difensivo in cui le risorse sono scarse è ora che venga previsto un costo anche per i cybercriminali. Le aziende possono puntare a massimizzare i loro investimenti difensivi solamente alzando l’asticella sulle risorse occorrenti per violare una rete”, ha concluso Shier.

Per difendersi dal ransomware e dai cyberattacchi ad esso correlati, Sophos consiglia di adottare alcuni accorgimenti:

· Comprendere il proprio profilo di rischio con tool come Sophos Managed Risk, capace di valutare la superficie di attacco esterna di un’organizzazione, prioritizzare gli elementi più rischiosi e fornire indicazioni su misura per la loro neutralizzazione

· Implementare una protezione endpoint progettata per bloccare una gamma di tecniche ransomware tradizionali e innovative, come Sophos Intercept X

· Rafforzare le difese con una capacità costante di rilevamento, analisi e risposta alle minacce mediante un team interno o con il supporto di un provider MDR (Managed Detection and Response)

· Definire e mantenere un piano di risposta agli incidenti, effettuare backup regolari ed effettuare prove pratiche di ripristino dei dati dai backup

I dati usati per il report The State of Ransomware 2024 sono tratti da un sondaggio indipendente dai vendor che ha coinvolto 5.000 responsabili IT e della cybersicurezza tra gennaio e febbraio 2024 in 14 Paesi di Americhe, EMEA e Asia-Pacifico. Le organizzazioni interpellate avevano tra i 100 e i 5.000 dipendenti con un fatturato compreso tra meno di 10 milioni e oltre 5 miliardi di dollari.

Nel report The State of Ransomware 2024 possono essere consultati tutti i dati globali e quelli suddivisi per settore di attività.

Sophos

Sophos, leader mondiale e innovatore di soluzioni avanzate di cybersecurity, tra cui servizi MDR (Managed Detection and Response) e incident response, mette a disposizione delle aziende un’ampia gamma di soluzioni di sicurezza per endpoint, network, email e cloud al fine di supportarle nella lotta ai cyber attacchi. In quanto uno dei principali provider di cybersecurity, Sophos protegge oltre 600.000 realtà e più di 100 milioni di utenti a livello globale da potenziali minacce, ransomware, phishing, malware e altro. I servizi e le soluzioni di Sophos vengono gestiti attraverso la console Sophos Central, basata su cloud, e si incentra su Sophos X-Ops, l’unità di threat intelligence cross-domain dell’azienda. Sophos X-Ops ottimizza l’intero ecosistema adattivo di cybersecurity di Sophos, che include un data lake centralizzato, che si avvale di una ricca serie di API aperti, resi disponibili ai clienti, ai partner, agli sviluppatori e ad altri fornitori di cyber security e information technology. Sophos fornisce cybersecurity as a service alle aziende che necessitano di soluzioni chiavi in mano interamente gestite. I clienti possono scegliere di gestire la propria cybersecurity direttamente con la piattaforma di Sophos per le operazioni di sicurezza o di adottare un approccio ibrido, integrando i propri servizi con quelli di Sophos, come il threat hunting e la remediation. Sophos distribuisce i propri prodotti attraverso partner e fornitori di servizi gestiti (MSP) in tutto il mondo. Sophos ha sede a Oxford, nel Regno Unito. Ulteriori informazioni sono disponibili su www.sophos.it

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Rivoluzione nella donazione sangue

Lo sviluppo del donatore universale di sangue rappresenta un significativo avanzamento nella medicina trasfusionale, mirando ad alleviare le sfide associate alla compatibilità dei tipi di sangue durante le trasfusioni. Questo sforzo ha visto un notevole progresso attraverso la scoperta e l’applicazione di specifici enzimi capaci di convertire i tipi di sangue A, B e AB nel tipo O, il donatore universale. Questa sezione approfondisce gli ultimi progressi, i principi scientifici sottostanti e le potenziali implicazioni di queste scoperte.

Ultimi Progressi

I ricercatori della Technical University of Denmark (DTU) e della Lund University hanno fatto una scoperta rivoluzionaria che coinvolge enzimi in grado di rimuovere gli antigeni A e B dai globuli rossi, convertendoli efficacemente nel tipo O, il donatore universale. Questi enzimi, derivati dal batterio intestinale Akkermansia muciniphila, mostrano un’efficienza straordinaria nel trattare centinaia di campioni di sangue, dimostrando il potenziale per migliorare significativamente la disponibilità e la compatibilità del sangue per le trasfusioni.

Gli enzimi non solo mirano agli antigeni A e B ben noti, ma affrontano anche varianti estese di questi antigeni, che in precedenza non erano riconosciute come problematiche per la sicurezza delle trasfusioni. Questo approccio completo garantisce un livello più elevato di sicurezza e compatibilità per i potenziali riceventi, affrontando una delle sfide critiche nella creazione del donatore universale di sangue.

Principi Scientifici

Il sistema di gruppo sanguigno ABO si basa sulla presenza di antigeni sulla superficie dei globuli rossi. Il sangue di tipo A ha antigeni A, il tipo B ha antigeni B, il tipo AB ha entrambi e il tipo O non ha nessuno. Il tipo di sangue donatore universale, O negativo, è compatibile con tutti i riceventi perché manca di questi antigeni, impedendo al sistema immunitario di riconoscere e attaccare il sangue trasfuso.

Gli enzimi scoperti dai ricercatori agiscono tagliando gli zuccheri specifici che costituiscono gli antigeni A e B sulla superficie dei globuli rossi. Rimuovendo questi antigeni, i globuli rossi vengono efficacemente convertiti in tipo O, rendendoli universalmente compatibili. Questo processo ha il potenziale per trasformare le pratiche di trasfusione sanguigna semplificando il matching dei tipi di sangue ed espandendo significativamente l’offerta di sangue compatibile.

Implicazioni e Prossime Direzioni

Lo sviluppo del donatore universale di sangue attraverso la conversione enzimatica ha profonde implicazioni per la medicina trasfusionale. Promette di ridurre le sfide logistiche e i costi associati al mantenimento di un’offerta di sangue diversificata, minimizzare il rischio di reazioni trasfusionali dovute a incompatibilità di tipo di sangue e migliorare complessivamente la disponibilità di sangue compatibile per i pazienti bisognosi.

Prima che queste scoperte possano essere tradotte in pratica clinica, ulteriori ricerche sono necessarie per garantire la completa rimozione degli antigeni e valutare la sicurezza e l’efficacia del sangue convertito nei riceventi umani. I ricercatori hanno presentato una domanda di brevetto sui nuovi enzimi e sul metodo di conversione, con piani per condurre studi clinici controllati in futuro.

In conclusione, la scoperta degli enzimi capaci di convertire i tipi di sangue A, B e AB nel tipo donatore universale O rappresenta un significativo passo avanti nella ricerca del donatore universale di sangue. Questo avanzamento promette di rivoluzionare le pratiche di trasfusione sanguigna, rendendo il sangue più universalmente disponibile e sicuro per tutti i pazienti, indipendentemente dal loro tipo di sangue.

Purificazione degli Ambienti: Mantenere l’Aria Pulita per una Vita Salutare

Nel mondo moderno, trascorriamo la maggior parte del nostro tempo all’interno degli edifici, che siano case, uffici o luoghi pubblici. Tuttavia, spesso non ci rendiamo conto che l’aria all’interno di questi ambienti può essere più inquinata di quella all’esterno. La purificazione degli ambienti è diventata quindi una pratica essenziale per garantire un’aria pulita e un ambiente sano per tutti.

La minaccia dell’inquinamento indoor

L’inquinamento indoor è causato da una serie di fattori, tra cui fumo di sigaretta, gas di scarico, muffe, polline, peli di animali domestici, prodotti chimici domestici e altro ancora. Questi inquinanti possono causare una serie di problemi di salute, tra cui allergie, asma, mal di testa, affaticamento e irritazione delle vie respiratorie. Inoltre, possono contribuire allo sviluppo di malattie croniche come il cancro e le malattie cardiache.

Come funziona la purificazione dell’aria

La purificazione dell’aria è il processo di rimozione degli inquinanti dall’aria per migliorare la qualità dell’aria interna. Ciò viene generalmente realizzato utilizzando dispositivi chiamati purificatori d’aria. Questi dispositivi utilizzano una varietà di tecniche, tra cui filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), filtri a carbone attivo, ionizzazione, ozonizzazione e fotocatalisi, per catturare e neutralizzare gli inquinanti presenti nell’aria.

Benefici della purificazione degli ambienti

La purificazione degli ambienti offre una serie di benefici sia per la salute che per il benessere. Mantenere un’aria pulita e priva di inquinanti può ridurre il rischio di malattie respiratorie e migliorare la qualità del sonno. Inoltre, può aumentare la produttività e la concentrazione, ridurre lo stress e migliorare il comfort generale all’interno degli ambienti interni.

Scelte consapevoli per una vita più sana

Per garantire un’aria pulita e salubre all’interno degli edifici, è importante adottare una serie di misure preventive. Queste includono ventilazione adeguata, limitazione dell’uso di prodotti chimici nocivi, pulizia regolare degli ambienti e utilizzo di purificatori d’aria. Scegliere un purificatore d’aria di alta qualità e adatto alle proprie esigenze è fondamentale per ottenere i migliori risultati nella purificazione degli ambienti.

Conclusione

La purificazione degli ambienti è una pratica essenziale per mantenere un’aria pulita e un ambiente interno sano. Investire in un purificatore d’aria di alta qualità con le soluzioni di Borolo e adottare misure preventive per ridurre gli inquinanti interni possono fare la differenza nella promozione della salute e del benessere per te e per coloro che ti circondano. Prioritizzare la purificazione degli ambienti è un passo importante verso uno stile di vita più sano e sostenibile.

Life2vec calcola la durata della vita

Il calcolatore di aspettativa di vita Life2vec è uno strumento di intelligenza artificiale avanzato progettato per stimare la durata della vita di un individuo sulla base di una varietà di dati sulla salute e sulla demografia. Sviluppato da ricercatori di Yale e coinvolgendo collaborazioni con istituzioni come l’Università Tecnica di Danimarca e l’Università della California, Berkeley, questo strumento utilizza algoritmi di apprendimento profondo addestrati su estesi dataset per fornire predizioni di aspettativa di vita personalizzate.

Come funziona Life2vec

  1. Raccolta di dati: gli utenti inseriscono dettagli personali come età, sesso, abitudini di salute, storia medica familiare e scelte di stile di vita.
  2. Addestramento degli algoritmi: i dati sono elaborati da algoritmi di intelligenza artificiale addestrati su larga scala, comprendenti statistiche sulla salute e ritrovamenti della ricerca medica.
  3. Riconoscimento di pattern: gli algoritmi analizzano i dati per identificare pattern e correlazioni tra vari fattori e esiti di salute.
  4. Stima della durata della vita: sulla base dei pattern riconosciuti, il calcolatore stima la durata della vita dell’utente. Considera fattori come l’abitudine al fumo, la frequenza dell’esercizio, l’alimentazione e le predisposizioni genetiche.
  5. Apprendimento continuo: alcune versioni del calcolatore possono includere meccanismi che consentono all’algoritmo di aggiornare e migliorare le sue predizioni in base a nuovi dati disponibili.

Funzionalità e utilizzo

  • Interfaccia interattiva: il calcolatore fornisce una piattaforma utente-friendly dove gli individui possono inserire i loro dati e ricevere predizioni immediate sulla durata della vita.
  • Insight personalizzati: offre spunti sulla durata della vita, consentendo agli utenti di prendere decisioni informate sulla loro salute e stile di vita.
  • Contenuti educativi: gli utenti possono accedere a informazioni relative alla longevità e alla vita sana, che aiutano a comprendere l’impatto delle scelte di stile di vita sulla durata della vita.

Considerazioni etiche e di privacy

Nonostante il suo approccio innovativo, il calcolatore Life2vec AI Death Calculator solleva significative preoccupazioni etiche e di privacy. I sviluppatori hanno implementato linee guida rigorose per prevenire l’uso improprio da parte di compagnie assicurative o datore di lavoro e per assicurare che lo strumento venga utilizzato eticamente per beneficiare gli individui e la società. Tuttavia, lo strumento non è destinato all’uso pubblico in processi decisionali a causa di queste preoccupazioni, e la sua disponibilità è attualmente limitata a ambienti di ricerca.

Precisione e limitazioni

La precisione delle predizioni del calcolatore Life2vec è rapportata essere entro 9 anni dalla longevità effettiva, sulla base dei dati disponibili. Tuttavia, le predizioni sono probabilistiche e non definitive. Non tiene conto di eventi di vita imprevisti come incidenti, che possono significativamente alterare la durata della vita di un individuo. Inoltre, le predizioni sono basate sui dati di salute e demografia esistenti e non tengono conto di avanzamenti medici futuri o cambiamenti di stile di vita che potrebbero verificarsi dopo che la predizione è stata fatta.

Conclusione

Il calcolatore Life2vec AI Death Calculator rappresenta un avanzamento significativo nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per le predizioni sulla salute, offrendo uno strumento unico per comprendere l’aspettativa di vita. Tuttavia, il suo utilizzo è circondato da considerazioni etiche e limitazioni che devono essere gestite con cura per assicurare che serva gli interessi migliori degli individui e della società.

Instagram lancia il programma Creator AI

Instagram sta testando un nuovo programma chiamato “Creator AI” che permetterebbe agli influencer di utilizzare chatbot alimentati dall’intelligenza artificiale per interagire con i loro follower. Alcuni dettagli chiave:

  • Il programma è ancora in fase di test iniziale.
  • Consentirebbe agli influencer di chattare con i fan attraverso il sistema di messaggistica diretta di Instagram utilizzando chatbot addestrati sulla loro voce e stile unici.
  • La maggior parte delle interazioni sarebbe automatizzata, con i messaggi del chatbot che inizialmente riveleranno di essere generati dall’IA.
  • L’obiettivo è permettere ai creator con grandi seguiti di creare connessioni più forti con i fan riducendo il tempo necessario per rispondere personalmente a un alto volume di messaggi.

Questa iniziativa si allinea con gli sforzi più ampi di Meta di integrare le capacità dell’IA attraverso i suoi prodotti. Anche se ancora in fase sperimentale, dimostra il crescente focus di Instagram sull’integrazione di esperienze di IA generativa nelle sue piattaforme social.

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