Videointervista a Massimo Bray

Non capita spesso, anzi è la prima volta che una persona che ho intervistato diventa Ministro, pertanto ripropongo l’intervista che feci al nuovo Ministro della Cultura, Massimo Bray allora Direttore Editoriale della Treccani.

Ministro Le auguro un grosso in bocca al lupo,  spero che riuscirà a far emergere i tesori di cui la nostra Italia è piena.

P.S un grazie a Data Manager che in questi anni mi ha dato la possibilità di incontrare un sacco di persone competenti ed interessanti

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Non senza polemiche  in modo provocatorio il Presidente dell’Istituto Treccani, Giuliano Amato ha annunciato durante un’intervista rilasciata a Repubblica la fine dell’Enciclopedia di carta presagendo un futuro sul Web. Sarà davvero questo ciò che accadrà o alla fine conterà la tradizione di uno dei baluardi della cultura italiana. di questo e altro abbiamo parlato con Massimo Bray – Direttore Editoriale della Treccani

Il 3 Maggio ci sarà la notte dei Pionieri

Il Concorso “A caccia di Pionieri” è stato un successo: abbiamo ricevuto più di 120 candidature che la giuria composta da soci RENA e i partner del concorso ActionAid ItaliaCNA Giovani Imprenditori, The HUB e La Stampa – ha attentamente valutato. Fra le 120 candidature, abbiamo selezionato 10 storie che riteniamo particolarmente significative per rappresentare il cambiamento e l’innovazione che già stanno avvenendo in Italia.

Annunceremo le 10 organizzazioni selezionate durante “La Notte dei Pionieri”, un grande evento pubblico di premiazione che avrà luogo venerdi 3 maggio a Milano a partire dalle 18.30 presso un location esclusiva, La Triennale di Milano (in via Alemagna 6).

“La Notte dei Pionieri” sarà articolata di diversi momenti: alle 18.30 un aperitivo per iniziare a conoscere i pionieri. Alle 20.30 annunceremo i vincitori e andranno in scena i narratori con i loro storytelling delle 10 storie vincitrici. A partire dalle 22.30 infine inizierà il “Pionieri Party” un momento conviviale per festeggiare la chiusura del concorso.

I protagonisti de “La Notte dei Pionieri” saranno tutte le organizzazioni partecipanti al concorso e non solo i 10 vincitori: vogliamo valorizzare tutte le storie di cambiamento che hanno partecipato al concorso, e creare reti di collaborazione a partire dall’evento di Milano.

L’evento è gratuito e aperto a tutti: Iscrivetevi qui e venite anche voi a conoscere i pionieri e a continuare insieme a RENA il viaggio alla scoperta del cambiamento.

Per conoscere tutti i partecipanti cliccate qui

http://pionieri.progetto-rena.it/ecco-tutti-i-partecipanti-al-concorso-a-caccia-di-pionieri/

Per sapere invece di più su Rena ecco l’intervista a Francesco Russo

 

http://www.techvideo.tv/content/videointervista-francesco-russo-membro-di-rena

AppsBuilder vola a Disrupt New York!

La piattaforma per la creazione self service di app mobili è tra le startup selezionate, che rappresenteranno l’Italia all’evento Tech più atteso dell’anno

 

TECHCRUNCH DISRUPT NY 2013

New York City | 27 aprile – 1 maggio 2013

StartUp Alley – Exhibit Hall – Italian Pavilion Area

 

Milano, 24 aprile 2013 – A TechCrunchDisrupt NY 2013, atteso evento vetrina di nuove startup destinate a rivoluzionare lo scenario tecnologico, parteciperà – nella giornata del 30 aprile – anche AppsBuilder (apps-builder.com ), l’innovativa realtà Made in Italy ideatrice di un sistema cloud per la creazione self service di app mobili multipiattaforma.

Con un’area dedicata nel padiglione Italia, all’interno dell’area dimostrativa StartUp Alley Daniele Pelleri e Luigi Giglio, giovanissimi fondatori di AppsBuilder ed esponenti di una generazione emergente di startupper, illustreranno le funzionalità della loro piattaforma e racconteranno come da un’idea originale sia nato un vero e proprio progetto imprenditoriale, grazie al supporto di manager di lunga esperienza (Massimiliano Magrini di United Ventures e Mario Mariani di The Net Value ).

Le giovani aziende che si presenteranno al pubblico nell’area StartUp Alley il 29 e 30 aprile avranno la possibilità di essere elette Audience Choice Winner direttamentedal pubblico. La vincitrice sfiderà le startup scelte per la competizione chiave dell’evento: Startup Disrupt Battlefield. AppsBuilder potrebbe essere una di loro e avere l’opportunità di presentare le funzionalità della piattaforma di fronte a una giuria di giornalisti di TechCrunch, imprenditori, investitori, venture capitalist e business angel: il meglio della Silicon Valley. In palio, 50mila dollari e l’ambita “Disrupt Cup”.

“La partecipazione al TechCrunch Disrupt ci offre un’imperdibile opportunità di visibilità e networking, oltre che la possibilità di confrontarci con realtà giovani e ambiziose simili alla nostra, intenzionate a portare avanti un’idea dinamica e innovativa di imprenditorialità”, commenta Daniele Pelleri, AD e co-fondatore di AppsBuilder. “Dopo la partecipazione al Mobile World Congress di Barcellona, la nostra presenza al TechCrunch Disrupt 2013 conferma la determinazione di AppsBuilder a espandere i propri orizzonti di business e rendere internazionale il proprio brand”.

Apps-Builder.com è una piattaforma online, che consente a chiunque, con un percorso guidato di appena 4 passaggi, di creare applicazioni dal design professionale, compatibili con i principali dispositivi mobili (iPhone/iPod, iPad, smartphone e tablet Android, Windows Phone 7.5 e 8 e BlackBerry 10), oppure di convertire i contenuti del proprio sito in modalità mobile con la Web App HTML5 (sito mobile).

 

AppsBuilder è una realtà tutta italiana, che ha iniziato a prendere forma nel 2010 dalla mente di due giovani studenti di ingegneria informatica del Politecnico di Torino: Daniele Pelleri (27 anni) e Luigi Giglio (25 anni) hanno lanciato ufficialmente ad aprile 2011 la startup grazie al sostegno iniziale di Massimiliano Magrini (United Ventures ), lead investor dell’operazione, e di Mario Mariani (The Net Value ), che li hanno sostenuti nella fase di seeding. Sono stati loro, i due Angel Investor, che hanno convinto i gestori dei fondi Vertis Venture Zernike Meta Ventures , a finanziare la Startup Internet con un’iniezione di capitale pari a 1,5 milioni di euro (23 ottobre 2012).

TechCrunch Disrupt NY 2013 (http://techcrunch.com/events/disrupt-ny-2013 ) è la quarta conferenza annuale di TechCrunch che si svolge a New York City. Il format dell’evento prevede confronti tra i principali leader di settore sui nuovi prodotti e le aziende coinvolte. Al mattino, dibattiti sulle novità tecnologiche nei vari settori mentre il pomeriggio è riservato alla Startup Battlefield, durante la quale parteciperanno 30 nuove aziende che si presenteranno sul palco per la prima volta e selezionate tra più di 1000 richieste pervenute a livello mondiale. Alla conclusione della conferenza, la società vincitrice riceverà un premio di 50.000 dollari e la Disrupt Cup. La conferenza si svolge dal 27 aprile al 1 maggio 2013 presso il Manhattan Center, 311 West 34th Street (at 8th Ave.) Manhattan, NY.

AppMachine is now in open beta

Following a successful closed beta, AppMachine opens its platform to the world

Heerenveen, April 15, 2013 – Following a successful closed beta, during which 19,000 people started building and designing apps, AppMachine has now opened it’s beta to everyone. This means that everyone, starting now, will be able to create AppMachine accounts and start building apps right away. Users will be able to publish their apps to the Apple and Google Play app stores very soon.

The closed beta proved to be the ultimate user test and provided AppMachine with a wealth of information. The reactions were also enormously enthusiastic. Thanks to the questions submitted to the support desk, AppMachine has been able to solve various issues and edit the documentation to make the platform easier to use. This has allowed AppMachine to move to the next phase, the open beta. Users can now take advantage of a number of improvements including a vastly improved website scanner, a platform supported across all browsers, and several revisions to the Previewer app.

All those interested in building amazing apps with AppMachine can register for an account at http://design.appmachine.com/register

Since the beginning of the beta, AppMachine has received a constant stream of requests from users already interested in publishing their apps. This will be available in the near future.

More about AppMachine                                                                    

With the introduction of its new online platform, Dutch start-up AppMachine has set a new standard for mobile app development. AppMachine gives everyone the ability to make gorgeous apps; this means designing, developing, testing and publishing apps efficiently. You don’t need special programming or design skills. Siebrand Dijkstra founded AppMachine in 2011. He enjoyed previous success building educational software. The new AppMachine platform has been developed over the past two years. AppMachine currently has eighteen programmers on its team. You can find more information about AppMachine at www.appmachine.com .

Palo Alto Networks ha pubblicato il Modern Malware Review

Applicazioni Real-Time e FTP i bersagli preferiti dai malware.

Secondo l’analisi Modern Malware Review dell’azienda americana gli antivirus tradizionali faticano a rilevare le minacce informatiche che passano inosservate

 

Palo Alto Networks™ (NYSE: PANW), la network security company, annuncia la pubblicazione del Modern Malware Review, un’analisi su nuovi ed evasivi malware rilevati nelle reti enterprise. I risultati evidenziano come i tradizionali antivirus non riescano a identificare la maggior parte delle minacce informatiche che infettano le reti attraverso applicazioni in tempo reale come la navigazione web. Il Modern Malware Review è il primo report a esaminare il comportamento dei malware sconosciuti per tutta la durata del loro ciclo di vita; dall’accesso alla rete, all’attività svolta sul dispositivo infettato fino al traffico generato in uscita.

Alcuni aspetti emersi:

  • Il 94% dei malware sfuggiti all’identificazione degli antivirus ma rilevati sulle reti sono stati trasmessi attraverso la navigazione internet o i proxy web.
  • Il 70 % delle minacce lasciano delle tracce o payload (sequenza di istruzioni) che possono essere utilizzate per il rilevamento dai team di sicurezza.
  • Il 40% dei malware apparentemente unici sono in realtà versioni riviste dello stesso codice.
  • L’FTP è un metodo altamente efficace per l’introduzione di malware all’interno di una rete. Il 95% delle minacce informatiche trasmesse via FTP non viene rilevata dalle soluzioni antivirus per oltre 30 giorni.
  • I moderni malware sono molto abili nel rimanere inosservati su un host. Il report ha individuato 30 diverse tecniche per eludere la sicurezza e oltre la metà di tutti i comportamenti dovevano essere irrintracciabili.

 

“Non è sufficiente identificare semplicemente i malware presenti nelle reti che evadono la rilevazione da parte dei tradizionali sistemi di sicurezza. Le aziende dovrebbero pretendere dai loro vendor una prevenzione completa”, dichiara Wade Williamson Senior Research Analyst di Palo Alto Networks. “Si tratta dell’aspetto che il nostro studio Modern Malware Review intende evidenziare. Analizzare le minacce informatiche non rilevate all’interno di una rete ci ha permesso di attrezzare i team addetti alla sicurezza informatica di informazioni utili a ridurre il rischio di esposizione a minacce che passerebbero inosservate”.

 

L’analisi di Palo Alto Networks fornisce una serie di policy che aiutano il dipartimento di sicurezza IT a proteggere meglio le reti contro eventuali attacchi malware. Ad esempio, sapendo che la maggior parte delle minacce sono semplicemente ricollocamenti o aggiornamenti dello stesso codice, come i botnet Zeus, è possibile utilizzare un’ampia serie di indicatori in grado di identificare il malware e creare policy di sicurezza che lo blocchi automaticamente.

 

“L’area IT che si occupa di sicurezza riceve giornalmente alert con le più recenti minacce informatiche ed è costretta a esaminare manualmente ogni attacco per sviluppare policy in grado di fermarle. Un lavoro davvero impegnativo”, afferma Phil Cummings Security Administrator, Health Information Technology Services di Nova Scotia. “Documenti come il Modern Malware Review di Palo Alto Networks forniscono dati reali e policy attuabili che semplificano il mio lavoro”.

 

Il Modern Malware Review analizza i malware rilevati da Palo Alto Networks tra ottobre e dicembre 2012 attraverso il proprio servizio in abbonamento WildFire. Il report ha identificato 26.000 diverse minacce informatiche non rilevate dagli antivirus.

 

Per scaricare il Modern Malware Review è possibile collegarsi a http://www.paloaltonetworks.com/mmr.

 

Palo Alto Networks

Palo Alto Networks™ è la network security company. La sua piattaforma innovativa permette ad aziende, service provider ed enti pubblici di proteggere le reti gestendo al meglio e in maniera sicura le sempre più complesse e numerose applicazioni utilizzate. Il cuore della piattaforma Palo Alto Networks è costituito dalle unità Next-Generation Firewall, che garantiscono visibilità e controllo su applicazioni, utenti e contenuti all’interno del firewall attraverso un’architettura hardware e software proprietaria. I prodotti e i servizi di Palo Alto Networks soddisfano una ricca gamma di requisiti di sicurezza, dal data center fino al perimetro di rete e ai limiti della ‘distributed enterprise’, ovvero sedi esterne e dispositivi mobili. I prodotti Palo Alto Networks vengono utilizzati da più di 10.000 clienti in oltre 100 Paesi.

Per maggiori informazioni http://www.paloaltonetworks.com.

 

 

# SenzaRete Il primo programma che porta il web in diretta TV

# SenzaRete

Il primo programma che porta il web in diretta TV. Con tutti i rischi del caso.

 

su iLIKE.TV (Sky canale 170 e in streaming su www.ilike.tv/direttadal 15 aprile in diretta tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 14,30 e in replica alle 20.30, alle 23.00 e alle 8.00 del mattino successivo

 

 

iLIKE.TV(Sky canale 170), l’innovativo canale televisivo che interagisce con il web e i principali social network, annuncia il nuovo programma #SenzaRete – il primo programma che manda il web in diretta TV con tutti i rischi del caso – in onda live dal 15 aprile tutti i giorni dal lunedì al venerdi alle 14,30.

 

SENZA RETE, una produzione originale di iLIKE.TV realizzata da Sparring Partner di Roma, è un esperimento mediatico, un programma innovativo che rompe gli schemi della tv. Una striscia quotidiana che porta per la prima volta in tv l’hangout di Google, coinvolgendo le persone in modo del tutto nuovo.

Ciò che arriverà a casa è la rappresentazione di un confronto crossmediale: il conduttore, gli ospiti e i partecipanti pronti a dire la propria e a fare le domande che non hanno mai avuto l’occasione di esporre in modo plateale.

 

Questo nuovissimo format darà a tutti la possibilità di entrare a fare parte del mondo della televisione diventandone propriamente contenuto. Tutti i partecipanti saranno collegati da ogni dove agli studi di Roma e Milano attraverso il proprio computer, ospiti d’eccellenza web star conviveranno in una nuovissima dimensione insieme al pubblico per parlare di musica e musica in rete, di street art, di amore ai tempi del social media, di fantasmi e paranormale , poi di vita vissuta e tanto altro ancora…

 

I conduttori Mitch (pseudonimo di Giovanni Mencarelli) disc jockey, musicista e showman italiano, speaker radiofonico di Radio 105, premiato per diverse trasmissioni, si collegherà dal Westin Palace Hotel di Milano, nel ruolo di mattatore del programma, pronto a interagire con ospiti e pubblico, ad

improvvisare e a commentare gli accadimenti della serata o a chiamare a sorpresa nell’hangout persone da casa; dallo studio di Roma Selenia Orzella attrice e ballerina alla sua prima esperienza come conduttrice tv

 

L’hangout è la nuova videochat di Google destinata a modificare le modalità di relazione allargata tra amici, interessi ed eventi. Collegati con una webcam i partecipanti potranno interagire tra loro, parlare,condividere contenuti audio e video, chattare e scambiarsi file, il tutto gratuitamente e con una fluidità di trasmissione davvero efficiente. Un approccio che “livella” il valore dei partecipanti, mettendo in qualche modo tutti nello stesso ruolo e nella medesima posizione.

 

iLIKE.TV vuole sconvolgere il modello tradizionale di televisione invertendo i normali standard di fare TV. Come il web ha “democratizzato” lo spazio delle notizie, consentendo alle persone di esprimere le proprie opinioni e prendere il controllo del flusso, iLIKE.TV contribuisce a democratizzare lo spazio

TV, portando l’interazione sociale e la partecipazione in tempo reale degli spettatori in onda. A differenza della televisione tradizionale, che cerca di diventare più “social” con i tweets e i commenti di Facebook, iLIKE.TV mette la partecipazione in tempo reale e l’interazione social alla base delle

proprie produzioni, creando una perfetta identità tra lo spettatore e il contenuto visualizzato. Con iLIKE.TV, il social network va in onda, letteralmente.

 

iLIKE.TV, il primo canale TV al mondo interamente basato sulla condivisione social e sulla partecipazione diretta, già premiato a livello nazionale e internazionale, è prodotto da Arkimedia SpA, una delle startup ad alto potenziale su cui anche la FILAS-Finanziaria Laziale di Sviluppo, primo

operatore di Venture Capital nel Lazio, ha coinvestito insieme a un pool di importanti investitori privati con un primo round da 2,500,000 Euro finalizzato tra il 2012 e l’inizio del 2013.

All’operazione, condotta da Filas attraverso il Fondo POR FESR I.3 per il Capitale di Rischio, gestito per conto della Regione Lazio, hanno partecipato anche un gruppo di imprenditori italiani protagonisti dei settori della tv, della pubblicità, dell’hi-tech e delle telecomunicazioni, acquisendo una partecipazione complessiva pari al 31% delle quote societarie.

Tra gli otto businessangel che hanno partecipato all’investimento in Arkimedia SpA assieme a FILAS ed a Paolo Roatta, fondatore della società: Antonio Guaglio (Imprenditore e Fondatore di numerose start-up), Paolo Vannini (già Direttore Finanziario del Gruppo Ericsson Italia e di BMG Ricordi e Sony

Music), Giorgio Ferrari (già Amministratore Delegato di MTV Pubblicità e Publikompass), Gianluca Paladini (già presidente di Digicast – gruppo RCS Mediagroup), Fabio Filocamo (Responsabile della Ricerca Industriale del MIUR, Professore e Avvocato), Maria Rosa Addante (Imprenditrice nell’area

dell’Entertainment e Avvocato), Alessio Ciannella (Imprenditore nel campo Finanziario, Immobiliare, Musicale e Dottore Commercialista) e Maurizio Liverani (presidente di Baryon Capital).

L’America’s Cup torna a Napoli dal 16 al 21 Aprile

Fervono i preparativi a Napoli dove, la prossima settimana (16-21 aprile), si svolgerà l’ultima frazione delle America’s Cup World Series.

Si tratta della tappa conclusiva del circuito 2012-2013 e dell’ultimo appuntamento prima dell’inizio della Summer of Racing a San Francisco.

Nel corso del prossimo weekend, il Comitato Organizzatore Locale darà fuoco alle polveri ospitando il Coast Parade Trophy, un evento che coinvolgerà la quasi totalità degli equipaggi iscritti alle AC World Series.

I team inizieranno gli allenamenti nel Golfo di Napoli

con i primi giorni della prossima settimana, in attesa di dar vita alla prima regata delle America’s Cup World Series, in programma giovedì 18 aprile.

Clicca qui per scaricare il programma completo delle regate

Per Ben Ainslie, skipper di JP Morgan BAR, l’appuntamento di Napoli è un’opportunità da non perdere per ritrovare le emozioni tipiche di un grande evento:

“Non vediamo l’ora di tornare a regatare: sarà interessante scoprire che condizioni ci attendono in quel di Napoli. Ci siamo allenati a San Francisco, dove le condizioni sono sovente impegnative. A Napoli potremmo dover fare i conti con un meteo leggero e se così fosse dovremo adattarci in fretta”.

“Lo scorso anno l’evento è stato spettacolare, con le regate che si sono disputate davvero vicine al lungomare. Come team siamo migliorati molto durante il 2012 e vogliamo continuare lungo questa strada. Questa è l’ultima opportunità per dimostrare cosa siamo in grado di fare. Ce la metteremo davvero tutta per puntare al podio”.

Lo skipper di Luna Rossa, Max Sirena, ha detto a Vsail.info: “Sono sempre contento quando c’è da tornare da queste parti. Non mi era mai capitato di vedere così tanta gente seguire una regata”.

Nonostante le crew list debbano ancora essere definite, diversi sono i nomi noti che saranno della partita: Dean Barker, Francesco Bruni, Chris Draper, Yann Guichard e Tom Slingsby non mancheranno. A Napoli, poi, tornerà in acqua anche Mitch Booth alla barra di China Team. Artemis Racing sarà timonato dal 23enne Charlie Ekberg, talento della classe 49er e skipper del team giovanile svedese iscritto alla Red Bull Youth Americaʼs Cup.

Team Korea, iscritto all’America’s Cup World Series e partecipante alla Louis Vuitton Cup, si è ritirato ufficialmente dalla 34ma America’s Cup. Con una lettera inviata al Golden Gate Yacht Club ha annunciato di voler prendere parte alla 35ma edizione.

La tappa delle AC World Series disputata nella città partenopea lo scorso anno ha chiamato a raccolta una folla di oltre 500.000 persone, giunte in buona parte per seguire il debutto di Rossa Challenge 2013. Un esordio bagnato dal successo grazie a Chris Draper e a Luna Rossa Piranha, trionfatori grazie alla vittoria ottenuta nella regata conclusiva. Un trionfo che ha dato il via ai festeggiamenti di migliaia di tifosi e di appassionati dellʼAmericaʼs Cup.

Le condizioni sono state mutevoli, come per ogni altra sede scelta come tappa delle AC World Series. La prova conclusiva si è disputata in regime di venti leggeri e lʼapproccio alla linea di arrivo è stato particolarmente complicato. Tutto ciò dopo due giorni di vento forte e mare grosso al punto da spingere gli AC45 al limite.

Riguardo lʼAmericaʼs Cup
Uno dei trofei più ambiti e competitivi nella storia dello sport, l’America’s Cup è stata disputata per la prima volta nel 1851, quarantacinque anni prima delle Olimpiadi moderne. A vincere fu lo yacht statunitense America, che diede all’evento il suo nome.
La Louis Vuitton Cup (luglio-agosto 2013) e la finale della 34ma America’s Cup (settembre 2013) si disputeranno per la prima volta nella baia di San Francisco, un’arena naturale che potrà accogliere più di un milione di visitatori.
La stagione 2012-2013 delle Americaʼs Cup World Series, circuito disputato impiegando gli AC45, catamarani dotati di ala rigida, si è aperta nellʼagosto 2012 a San Francisco e si concluderà con lʼevento in programma a Napoli il prossimo mese di aprile. A vincere la prima edizione, disputata tra il 2011 e il 2012, è stato lʼequipaggio di ORACLE TEAM USA.

OPEN SCIENCE” LA SCIENZA VA A RETE UNIFICATA IN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI

 

Lunedì 22 aprile in diretta streaming dalle ore 11 alle ore 19 dal Tempio di Adriano di Roma

 

COUNTDOWN PER

“WORL D WIDE ROME – OPEN SCIENCE”

LA SCIENZA VA A RETE UNIFICATA

IN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI

 

Nel giorno dell’anniversario della nascita della professoressa Rita Levi Montalcini

tutta la rete celebra la scienza aperta e il mondo della ricerca.

 

L’evento, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il Patrocinio

del Ministero della Sanità, è promosso da World Wide Rome in collaborazione

con il Brain Forum curato da Riccardo Luna e Viviana Kasam.

 

Parteciperanno il Premio Nobel Aaron Ciechanover, il Premio Lasker Napoleone Ferrara

Nel corso della giornata #GrazieRita, le testimonianze di esponenti istituzionali,

scienziate, ricercatrici in omaggio alla compianta professoressa già Premio Nobel

 

Roma, martedì 9 aprile – Un evento dedicato alla memoria di Rita Levi Montalcini e alla scienza. Nell’anniversario della sua nascita tutta la rete ricorderà il compianto Premio Nobel e celebrerà la sua scienza aperta, pubblica e collettiva, quella che sta cambiando il mondo mettendo a disposizione di tutta la comunità scientifica i risultati della ricerca accelerandone i progressi.

“World Wide Rome – Open Science – Io sono la mente” andrà online “a rete unificata” lunedì 22 aprile dalle ore 11 e indagherà sul futuro delle neuroscienze e sul ruolo chiave del fattore di crescita delle cellule nervose, l’NGF scoperto proprio dalla professoressa Montalcini. “Io sono la mente” è una delle frasi simbolo pronunciate dal Premio Nobel.

L’evento – sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il Patrocinio del Ministero della Sanità – fa capo al ciclo di conferenze “WWR – WORLD WIDE ROME” promosso da Asset-Camera, Azienda Speciale della camera di Commercio di Roma e Tecnopolo, al fine di favorire la cultura dell’innovazione attraverso il web. Open Science – dedicato alla memoria del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, in collaborazione con il Brain Forum – punta l’attenzione al rapporto tra web e ricerca scientifica, in particolare nel campo delle neuroscienze.

Dal Tempio di Adriano di Roma lunedì 22 aprile interverranno tra gli altri: il Premio Nobel Aaron Ciechanover, il Premio Lasker Napoleone Ferrara, Pietro Calissano e Antonino Cattaneo (Ebri), Moses Chao (American Society of Neuroscience), William Mobley (San Diego University, California), Ahuia Pan (Bioway, Cina), Alessandro Lambiase (Università La Sapienza), Francesca Levi Schaefer (Università Ebraica di Gerusalemme), Ilaria Capua (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie), Alessandro Delfanti (Università di Milano), Jason Fontana (biotecnologo) e decine di altri ospiti. L’evento sarà condotto da Riccardo Luna. Nel corso della giornata sono previste numerose finestre di dialogo con la rete: insieme a Giampaolo Colletti ascolteremo le testimonianze di esponenti delle istituzioni, scienziate e ricercatrici nel loro personale #GrazieRita. Via Twitter, Facebook e YouTube verranno presentati i messaggi delle ricercatrici e dei ricercatori che operano in Italia e nel mondo. La sessione pomeridiana sarà realizzata in collaborazione con il Brain Forum.

L’evento sarà trasmesso anche in live streaming su sulle web tv italiane e sui media digitali del network Altratv.tv. In diretta anche sui grandi network editoriali. La trasmissione sarà tradotta in LIS, lingua dei segni, per permetterne la visione anche ai non udenti. #OpenScience e #GrazieRita gli hashtag per twittare in diretta. I portali e le web tv che vorranno trasmettere la diretta sul proprio sito potranno richiedere il codice gratuito per embeddare il player della trasmissione a info@altratv.tv.

 

 

                                  

 

 

 

Io e la Silicon Valley

È passato un mese quasi dal mio viaggio in California, ed è giunto il momento di raccontare quello che ho visto.

Sono stato ospite della 10° edizione dell’IT Press Tour, in cui ho rappresentato Data Manager.

In sette giorni insieme con altri colleghi europei provenienti da Francia, Inghilterra, Polonia, Germania, Spagna abbiamo visitato 13 aziende:

aventi sede a San Francisco o nella Silicon Valley.

La prima cosa da dire è che molte di queste aziende sono startup ma a differenza di quello che accade in Italia, operano nel settore Enterprise e non in quello consumer. Come scrive Venturebeat , Enterprise is sexy! 80% of tech startups likely to IPO are B2B.

Il motivo è semplice secondo Fabrizio Capobianco che ho incontrato a Palo Alto: “Qui funziona ad onde, l’onda attuale è che le aziende consumer internet, like Facebook and Zynga, non sono più cool. Da quando le loro quotazioni in borsa sono calate, vertiginosamente, gli investitori hanno spostato i loro capitali su aziende che offrono servizi di tipo enterprise; molto cloud ed infrastrutture. Tra un anno le cose cambieranno di nuovo ”

Secondo me in realtà c’è anche un’altra spiegazione, con il proliferare dei social networks i dati prodotti e condivisi dagli utenti hanno subito una crescita esponenziale, quindi ora il problema è come gestirli.

Le aziende che sapranno farlo in modo economico ed efficace saranno vincenti, quindi il focus inevitabilmente si sposta su temi infrastrutturali e architetturali che va aldilà del semplice trend del Cloud.

Non mi dilungo con altre considerazioni tecniche che ho affrontato nei singoli approfondimenti, quello che invece voglio raccontarvi è quello che ho visto aiutandomi con alcune foto.

Questo viaggio è stato il primo della mia vita in California, pertanto avevo la testa piena di aspettative e luoghi comuni. Iniziamo da San Francisco città bellissima e molto europea.

Passeggiando su Market Street non sembrava di essere in America ma in una delle grandi capitali europee. Città molto ricca, sede di grandi multinazionali ma allo stesso tempo dimora di molti homeless. Fa impressione camminare e vedere da un lato le vetrine di Tiffany e dall’altro persone che dormono a terra.      

Ci sono molti italiani che vivono e lavorano qui, ne ho conosciuti molti che lavorano in aziende IT, non solo startup.

Sono proprio loro a sfatare un primo luogo comune, a dispetto di quel che si pensi funziona come da noi “anche qui c’è la cultura del lavoro, nel senso che più stai in ufficio più sei bravo e considerato in azienda” ed il sogno americano dove vince solo il merito? Forse la pensano così perché italiani.

Certo è che si lavora molto e duramente, si è vero come si vede nei film che hanno il tavolo da ping pong in ufficio o che giocano a basket nello spacco di pranzo. Durante l’orario di lavoro però lavorano senza staccare le mani dal pc e, infatti, in un open space ho visto quest’avviso.

Insomma concentrazione e orientamento al risultato durante la giornata di lavoro con netta separazione tra momenti di svago e momenti di lavoro.

Stessa cosa vale per il networking che non è visto come spesso qui da noi solo un momento di cazzeggio, lì è quasi un’attività necessaria da fare però con tempi e modi ben definiti. Per esempio nei 13 meeting che ho fatto, ogni meeting durava due ore e in ognuno era presente il CEO dell’azienda con compiti definiti, mezz’ora di presentazione dell’azienda con esposizione della vision e 10 minuti a fine meeting per interviste con i giornalisti. Insomma il networking lo devo fare ma con obiettivi chiari e tempi ben definiti, nulla è improvvisato.

È vero quindi che si trova massima disponibilità e a volte basta solo un tweet per avere un appuntamento, ma sia chiaro non è per gentilezza è solo perché spesso questo serve all’azienda o al loro manager.

Altra cosa che ho notato e che è simile all’Italia purtroppo, su tredici aziende zero CEO donna e su circa cinquanta manager incontrati (CEO, CIO, Marketing Manager) il 90 % erano uomini. Certo potrei essere stato sfortunato mah il dubbio che funzioni come da noi mi rimane.

Altro mito da sfatare è l’età dei CEO anche delle startup che ho visitato; quasi tutti tra i quaranta e i cinquanta anni e con grandi esperienze alle spalle, infatti, non è un caso che tutti quando si presentavano tra le prime cose che dicevano era la loro storia professionale.

Insomma i Venture capitalist, i soldi li danno (e sono spesso tanti) a chi ha già dimostrato di aver gestito aziende con profitto.

Nota positiva e assolutamente diversa dall’Italia, nessun CEO ha i megauffici presidenziali, spesso ha una scrivania nell’open space o al massimo un piccolo ufficio. Niente etichette sulle porte, niente pomposità inutile.

Inoltre sembrerà strano ma in tutti gli uffici nonostante siamo in piena, era digitale non mancava mai una lavagna su cui appuntare flussi di lavoro, idee, appunti o addirittura casi d’uso. 

Altre due cose che ho notato, nelle presentazioni e anche nelle interviste quasi tutte le aziende a parte quelle quotate in borsa non hanno mai detto nulla in merito ai dati finanziari (funding, turnover,etc). Perché? Non saprei. L’altra cosa è l’attenzione riservata alla stampa, tutti hanno un’agenzia di PR che li segue e tutti hanno una mailing list di giornalisti del settore cui inviare aggiornamenti e notizie. Beh direte cosa c’è di strano? Per me molto perché spesso ho visto aziende in cui la comunicazione è svolta dal proprietario che crede di poter fare tutto sminuendo, di fatto, il valore aggiunto di tali attività.

Infine la Silicon Valley, beh devo confessare che dal punto di vista turistico sono rimasto deluso, mi aspettavo una specie di Giardino dell’Eden e invece altro non è che una specie di zona industriale con la differenza però non da poco che nei capannoni invece che operai specializzati ci sono ingegneri provenienti da ogni parte del mondo che stanno progettando oggi quello che vedremo sul mercato nei prossimi anni.

Insomma è la culla della tecnologia e se vuoi lavorare in questo settore, non puoi fare a meno di essere lì dove tutto nasce e dove c’è, tutto quello occorre (università, centri di ricerca, capitalisti, etc.) e, dove tutto quello che a noi sembra futuro, qui è già realtà come le auto elettriche e i silos per la ricarica nei parcheggi aziendali.

Ragazzi però intendiamoci è tutto diverso da qui e non vi nascondo che se dovessi viverci avrei non poche difficoltà; ci sono mega stradoni con mega supermercati dove certo puoi trovare chicche come queste:

 L’Italia è un’altra cosa però!

 

Articolo pubblicato su Data Manager – http://www.datamanager.it/news/io-e-la-silicon-valley-43353.html

 

Conferenza Finale di presentazione dei risultati del Progetto Europeo mOSAIC

 mOSAIC   

Open-Source API and Platform for Multiple Clouds

http://www.mosaic-cloud.eu    http://www.mosaic-project.eu

Il 12 Aprile si terrà a Sorrento la Conferenza Finale di presentazione dei risultati del Progetto Europeo mOSAIC – an Open Source API and Platform for Multiple Clouds.

Il Progetto mOSAIC è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della Call 5 del 7°  Programma Quadro per l’Information and Communication Technology. Il coordinatore del progetto è il Prof. Beniamino Di Martino della Seconda Università di Napoli. Il progetto coinvolge, oltre alla SUN, altri 8 partners da 7 paesi Europei: l’Institute e-Austria di Timisoara (Romania),  AITIA (Ungheria), l’Agenzia Spaziale Europea (Francia), Tecnalia (Spagna), Terradue (Italia), XLAB (Slovenia), le Università di Lubljiana (Slovenia) e Brno (Rep. Ceca). Il totale del finanziamento  per il progetto è 3.7 milioni di euro, e le attività si sono svolte dal Settembre 2010 ad Aprile 2013.

Il contesto scientifico  e tecnologico del progetto è il Cloud Computing,un paradigma di esecuzione che consente all’utente di spostare in remoto i suoi dati e le sue   applicazioni  in remoto, utilizzando le risorse di Cloud providers (e.g. Amazon, Google, IBM, Oracle, ect.) che mettono a disposizione il loro hardware (storage, potenza di calcolo  e rete), software e servizi.

Obiettivo del progetto  mOSAIC è raggiungere la portabilità e l’ interoperabilità nel Cloud. Il progetto ha infatti realizzato una piattaforma open-source che consente alle applicazioni sviluppate per il Cloud di scoprire e negoziare servizi Cloud di multipli Cloud providers secondo le esigenze degli utenti, utilizzando tecnologie Semantiche e ad Agenti.

La piattaforma favorisce la competizione tra diversi fornitori di servizi Cloud, che a loro volta potranno raggiungere una più ampia  di clienti, che potranno ottenere un accesso a risorse Cloud eterogenee semplice e trasparente rispetto alla particolare tecnologia. Si evita in questo modo di rimanere legati a soluzioni proprietarie (problema noto come Cloud Vendor Lock-in).  In questo scenario la realizzazione del progetto mOSAIC impatterà significativamente sull’attuale oligopolio presente  nel mercato, dove pochi provider sono in grado di offrire risorse e servizi Cloud a prezzi molto più elevati di quelli possibili in una condizione di competitività. Tra i vari tested vi sono importanti applicazioni di Earth Observation (realizzate dal partner Agenzia Spaziale Europea).

Durante la Conferenza sarà presentata la piattaforma sviluppata, e pronta per essere utilizzata ed estesa. Il suo Semantic Engine, basandosi sull’ontologia Cloud esprime la richiesta da parte  delle applicazioni di risorse e servizi Cloud,  in termini di risorse, servizi e Livelli di Servizio. Questi sono gli input del modulo di brokering e negoziazione ad agenti. La Cloud Agency gestisce automaticamente ed autonomamente la contrattazione tra  agenti software che rappresentano  differenti fornitori di risorse e servizi Cloud. Il Semantic Discovery Service scopre automaticamente e dinamicamente le risorse ed i servizi offerti dai vari Cloud Providers, e li confronta con le richieste delle applicazioni, espresse attraverso la mOSAIC API.

 

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