Il computer sostenibile. Riduzione dei rifiuti elettronici riuso dei pc e open source

 

 

Autori e curatori: Giovanna Sissa
Contributi: Angelo Raffaele Meo, Giulio Occhini
Collana: Quaderni di informatica
Argomenti: Compatibilità ambientale ed ecologicaInformation Technology: gli scenariEcologia, ambiente
Livello: Saggi, scenari. Testi per professional
Dati: pp. 144,     1a edizione  2008  (Cod.1290.43)
Tipologia: Edizione a stampa
Prezzo: € 15,00

 

Codice ISBN 13: 9788846495396

 

Il tema dei rifiuti elettronici, del loro smaltimento, dei possibili danni a salute e ambiente. Il testo spiega come anche in Italia sia diventata operativa la normativa europea sui RAEE (Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), e dimostra come l’open source sia in grado di ritardare la dismissione dei computer. Un libro per ripensare, riusare e ridurre i rifiuti elettronici, puntando alla sostenibilità ambientale nel settore informatico.

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Discariche del Web?

«Assistiamo – avverte il Garante – con vigile attenzione al diffondersi di Youtube e dei nuovi Social Networks che consentono a milioni e milioni di persone di scambiarsi notizie, informazioni, immagini, destinate poi a restare per sempre sulla rete».

Quando consultate un documento, verificate mai la data? E se fosse scaduta?

Inoltre forse non sarebbe il caso per limitare la crescita esponenziale di cancellare ciò che non è più valido, di eliminare i link non più attivi, etc….?

… a volte i problemi del web coincidono con quelli della vita reale… nessuno pensa a come smaltire i "rifiuti"…chissa forse la Rete ha bisogno di un meccanismo di raccolta differenziata o di una mega discarica?

Political divide

Interessantissimo articolo di  Gianroberto Casaleggio –  http://www.casaleggio.it

Il digital divide accompagna lo sviluppo di Internet sin dalla sua nascita. In sostanza il digital divide deriva dalla mancanza diffusa di accesso alla Rete con una velocità adeguata. I Paesi con percentuale elevata di utenti e banda larga dispongono di un asset ineguagliabile per la loro innovazione e crescita. Oltre alla diffusione della conoscenza, possono infatti sviluppare l’e-commerce con la creazione di colossi come Google, Amazon e eBay, avviare nuove imprese come YouTube e Easyjet e ristrutturare le aziende, grazie alla ridefinizione dei processi in rete, con conseguenti taglio di costi ed efficienza.

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Global Voices Online

Venerdì 27 e sabato 28 giugno convergeranno a Budapest, decine di blogger, cittadini e attivisti soprattutto dai Paesi in via di sviluppo per il Summit annuale di Global Voices Online. Uno dei progetti di citizen media finora più riusciti, Global Voices ha l'obiettivo di "dare voce a chi non ha voce", amplificando rilanciando quelle notizie spesso trascurate dai
grandi media.

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SOLO NEL 3% DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SITI WEB ACCESSIBILI

L’accessibilità da parte dei disabili ai siti web della Pubblica Amministrazione centrale resta ancora un’utopia. Antonio De Vanna del CNIPA, intervenendo al convegno “Accessibilità tra attuazione ed evoluzione” al Forum PA, ha infatti reso noto che «dalle ultime rilevazioni effettuate dall’Ufficio Accessibilità dei Sistemi Informatici del CNIPA sulle home page di 1.426 siti di Pubbliche Amministrazioni centrali, emerge che la conformità alle 9 caratteristiche analizzate, riconducibili a 8 dei 22 requisiti previsti dal DM 8 luglio 2005, è raggiunta solo dal 3% del totale, con alcune amministrazioni la cui conformità raggiunge il 6%».

Insomma, ha aggiunto, «ad oltre quattro anni dall’emanazione della ‘Legge Stanca’ ed a circa tre anni dalla sua entrata in vigore non sono ancora soddisfacenti i risultati raggiunti su questo fronte dalla Pubblica Amministrazione Centrale e da quella Locale».

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I produttori smaltiscano i rifiuti tecnologici

In Italia si producono ogni anno circa 14 kg di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) a testa: si va dai cellulari ai più massicci computer, televisori, frigoriferi e lavatrici: rifiuti spesso ingombranti e inquinanti e non sempre correttamente smaltiti. Finora della loro sorte doveva occuparsi ogni singolo Comune.

Ora, invece, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un decreto del Ministero dell’Ambiente, che a sua volta recepisce una direttiva europea, saranno i produttori stessi a dover farsi carico della gestione dei rifiuti.

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